Donazioni con il cuore: il “conto” della solidarietà alla Fondazione degli Ospedali

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LEGNANO – Più di 1.400.000 euro: sono i soldi spesi dalla Fondazione degli Ospedali di Abbiategrasso, Cuggiono, Legnano e Magenta onlus, che ha fatto il punto oggi, venerdì 29 maggio, su quanto realizzato finora nella raccolta fondi “Stop al coronavirus”. «Grazie al contributo di 2.714 donatori – spiega il presidente della Fondazione, Norberto Albertalli – abbiamo avuto, al 27 maggio, versamenti pari a 1.575.052 euro. Le spese sostenute sono state 1.006.711,10 euro per apparecchiature elettromedicali (nella foto in alto, Albertalli con uno degli 8 ecografi donati all’ospedale di Legnano), 317.657,97 per materiale vario e 12.000 euro per l’incarico a uno psicologo-psicoterapeuta per l’area pediatrica». Già previsti altri 25.000 euro come contributo straordinario per l’acquisto (fino a un massimo di 500 euro per famiglia) di un pc fisso o portatile, o tablet, con fotocamera e microfono a favore dei figli dei dipendenti dell’ASST, non dirigenti, nati negli anni tra il 2004 e il 2014. In fase di valutazione la ricerca di strutture alberghiere che possano agevolare il soggiorno dei dipendenti della ASST particolarmente provati nel periodo dell’emergenza.

Albertalli: «Quasi 1,6 milioni da 2.700 donatori»

disegni legnano fondazione ospedali asstNumerose le donazioni ricevute da privati, associazioni, esercizi commerciali e attività produttive come tablet, pc, telefoni, quadri, una scultura, macchine per il caffè e cialde, dolci (soprattutto in occasione della Pasqua), creme per mani e viso, buoni spesa, buoni per palestra, mascherine. I docenti dell’Istituto Tirinnanzi di Legnano, poi, ha sollecitato gli alunni a “prendersi cura” di chi era più colpito dalla malattia: ogni giorno tutti gli alunni, insieme alle loro maestre, hanno recitato una preghiera per i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari. I ragazzi sono stati inoltre invitati a regalare loro un sorriso nel modo che preferivano: chi ha preparato un disegno, chi ha recitato una poesia, chi ha fatto un balletto, chi ha cantato. I disegni sono stati esposti nei corridoi antistanti la direzione generale e la direzione medica (nella foto sopra). Ultima in ordine di tempo, la donazione di 3.500 mascherine offerte dall’associazione Giovani Romani nel Sociale, nata dall’idea di alcuni giovani romani (età 25-30 anni) che vivono e lavorano a Milano.

La cardiochirurgia varesina riparte da “casa”

legnano fondazione ospedali asstDurante la fase 1 dell’emergenza hanno potuto operare solo in urgenza, talvolta in trasferta, all’ospedale di Legnano, altre volte in casa, a quello di Circolo di Varese; ma non nelle sale operatorie a cui erano abituati, trasformate in rianimazioni per accogliere i pazienti colpiti dal Covid-19. Non hanno potuto nemmeno ricoverare i pazienti operati nella consueta terapia intensiva di riferimento, quella cardiochirurgica, perché anche questa è stata chiamata a prendersi cura dei pazienti più duramente colpiti dal coronavirus. Insomma, gli specialisti e gli specializzandi della Cardiochirurgia varesina, guidata dal professore Cesare Beghi (nella foto qui sopra, la sua équipe in sala operatoria), hanno dovuto adattarsi a un’organizzazione del tutto nuova. «Non è stato facile – commenta il primario – ma abbiamo potuto contare sulla collaborazione di tutta la componente cardiologica presente all’Ospedale di Circolo e, in particolare, dell’Unità Coronarica del dottore Alberto Limido». Una collaborazione a doppio senso: Limido e i suoi hanno trasformato alcuni posti letto dell’Unità Coronarica in terapia intensiva cardiochirurgica, gestendo con efficacia pazienti cardiochirurgici anche molto complessi, mentre Beghi e i suoi hanno prestato servizio a turno nella stessa Unità, offrendo il loro aiuto. Così, le sale operatorie varesine hanno potuto ospitare in questi mesi di emergenza 40 interventi urgenti cardiochirurgici, tutti molto complessi. Per Beghi, «con risultati molto positivi, grazie a questo prezioso gioco di squadra che ha visto coinvolto tutto il Dipartimento cardiovascolare». Ora la Cardiochirurgia è già ripartita: le sale operatorie hanno ripreso a funzionare per gli interventi in elezione due volte alla settimana per un totale di 4 interventi programmati, oltre a tutte le urgenze.

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