E’ ufficiale, per il coronavirus rinviato il Giro d’Italia

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di Paolo Broggi

Il ciclismo soffre, come tutti, per il coronavirus e alza bandiera bianca. Ormai praticamente ovunque sono state annullate le corse, solo in Francia si pedala fino ad oggi per portare a termine (o quasi, l’ultima tappa in programma domani è stata annullata) la Parigi-Nizza, con una scelta divenuta anacronistica e in contrasto con quelle prese nel resto del mondo.
E la gravità della crisi è arrivata anche a toccare la massima manifestazione del nostro Paese, il Giro d’Italia.

Il comunicato emesso dagli organizzatori di RCS Sport è chiaro: «Il Governo ungherese a causa del diffondersi del coronavirus ha dichiarato lo stato di emergenza che proibisce l’organizzazione di eventi di massa e rende impossibile organizzare eventi internazionali. Di conseguenza il Comitato Organizzatore delle tappe ungheresi del Giro d’Italia ha dichiarato l’impossibilità di ospitare la Grande Partenza della Corsa Rosa in Ungheria nelle date inizialmente previste. Le parti hanno ribadito la loro determinazione a lavorare insieme per consentire al Giro d’Italia di partire dall’Ungheria in una data successiva. RCS Sport, vista la situazione nazionale e internazionale, comunica che viene posticipata la data del Giro d’Italia 2020. La nuova data sarà annunciata non prima del 3 aprile quando termineranno le disposizioni previste dal D.P.C.M. del 4 marzo 2020 e dopo che l’organizzazione si sarà confrontata con il Governo, gli Enti locali e territoriali e le Istituzioni sportive italiane e internazionali».

Probabilmente nemmeno il 3 aprile ne sapremo di più, perché bisogna riscrivere l’intero calendario mondiale e non si sa ovviamente da quale data partire. Ma una cosa è certa: l’Italia non vuol rinunciare a quel Giro che è parte integrante del suo patrimonio storico. Ce la faremo, certo: ce la faremo anche a goderci il nostro Giro.

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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