MALPENSA – La missione per tutte le compagnie aeree in questo periodo di crisi nera per il settore è una soltanto: sopravvivere. Per easyJet nel Nord Italia ciò si traduce nella chiusura della base di Venezia per l’intera stagione invernale e in una drastica riduzione dei voli su Malpensa, seconda base continentale per il vettore britannico.
easyJet a Malpensa
La compagnia inglese a Malpensa ha ridotto da 24 a 16 le linee di volo. Ciò significa che il numero di aerei che si alzano in cielo in questo momento si è ridotto di un terzo. A cominciare da Spagna e Grecia, sono state sospese tutte le rotte che non hanno più domanda, ma anche le destinazioni ancora richieste hanno subito un drastico calo nelle frequenze. Tengono bene al momento i voli nazionali, mentre sulle rotte internazionali domina l’incertezza. Per esempio, a oggi registrano numeri ritenuti soddisfacenti i voli diretti verso il Regno Unito (Londra e Manchester) ma è evidente che nuovi focolai potrebbero mutare gli scenari. Dalla sera alla mattina le direttive di ogni singolo Stato possono stravolgere i piani strategici che ogni compagnia rivede ormai quasi settimanalmente.
Venezia congelata
Se su Malpensa si tenta di resistere, a Venezia easyjet ha compiuto una decisione drastica: chiusura della base fino a marzo 2021, programma dei voli ridotto a un quinto e tutto il personale in cassa integrazione. Sono sette gli aeromobili messi a terra dal primo ottobre e che torneranno operativi solo dal 27 marzo 2021 con l’inizio della stagione estiva, secondo il calendario Iata. Del resto di turisti stranieri a Venezia non se ne vedono e, trattandosi di una base che vive quasi esclusivamente di turismo, non c’erano i presupposti per mantenerla operativa. Anche la base di Napoli sarà sospesa, ma per un periodo più ridotto: dal primo novembre alla metà di dicembre.
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