Effetto Mondiale, è boom di iscrizioni per il calcio femminile alle Azalee di Gallarate

GALLARATE –  «Andiamo avanti da quarant’anni, fra difficoltà, pochi sponsor e sacrifici. Ma abbiamo una passione sfrenata: sì, siamo donne e giochiamo a calcio. Proprio per questo non ci ferma nessuno. E grazie all’impresa della nostra Nazionale, stiamo ricevendo un boom di iscrizioni fra le nostre pulcine». Sono le ragazze delle Azalee, la società di calcio femminile di Gallarate che orgogliosamente si è ritagliata il suo spazio, e lo difende. E viaggia diritta verso nuovi successi, grazie a un rinnovato interesse generale verso il calcio femminile e tante adesioni tra le giovanissime.

Piccole ribelli crescono

Stanno davvero facendo sognare l’Italia, le azzurre di Milena Bertolini, che ieri 25 giugno hanno conquistato i quarti di finale del Mondiale di Francia. E mentre Sara Gama e compagne pensano all’Olanda, loro avversaria di sabato, un Paese intero sta riscoprendo le proprie squadre di calcio femminile, che da anni corrono dietro a un pallone con la voglia di dimostrare che no, il rettangolo verde non è necessariamente appannaggio degli uomini. Che sacrifici, sudore e allenamenti non conoscono genere, e che a sei anni una bambina non deve scegliere per forza fra danza e nuoto. «La prima battaglia la vinciamo proprio lì, da piccole, quando bisogna convincere i nostri genitori a iscriverci a scuola calcio – spiega Giusy Roggiani, responsabile della squadra juniores -. In questi anni mi è successo moltissime volte: arrivano padri e madri che mi raccontano che alla fine hanno dovuto cedere, perché le loro figlie avevano sempre il pallone tra i piedi». Ribelli già a cinque anni: «L’importante è che si faccia uno sport. Ma se  sono appassionate di calcio perché fermarle?»

Successi e voglia di vincere

Proprio le giovanissime delle Azalee guidate da mister Colombo hanno appena chiuso un’ottima stagione.  Trovano il tempo per gli allenamenti fra scuola e studio e in alcuni casi vengono anche da fuori provincia. Prime nel campionato regionale, squadra più giovane della competizione, sono state fermate dal Vittorio Veneto alla fase nazionale, ma possono vantare una super difesa (solo sei gol subiti su 146 segnati), con capocannoniere e vice nella propria rosa. «Un ottimo campionato, non si può che migliorare. Le ragazze sono cresciute insieme, sono un bel gruppo anche fuori dal campo». Niente da invidiare ai coetanei maschi, insomma? «Buttiamo giù qualche stereotipo. Non sono maschiacci, non hanno le gambe storte e quelle cose lì. E non si può paragonare il calcio femminile con quello maschile, perché si tratta di due cose completamente diverse, a livello di fisicità innanzitutto. Gli uomini sono più veloci, prestanti fisicamente. Le donne pensano anche mentre giocano, sono riflessive, molto più tecniche».

E’ esploso il calcio femminile

Meno fortunata la stagione della prima squadra, settima in serie C e penalizzata dalla riforma (erano in B lo scorso anno), ma con un gran gruppo, capitanato da Francesca Del Raso, che viene per metà dal vivaio delle Azalee. Simona Scurati, loro responsabile insieme al settore delle pulcine, si dice convinta che questo “effetto Nazionale” non potrà che essere positivo anche per loro, che nel frattempo sono la squadra più longeva e l’unica della zona ad aver resistito nel tempo: «Da almeno sei anni siamo l’unica squadra di calcio femminile sulla piazza, e già questo è un successo. Adesso si sta risvegliando qualcosa, nascono nuove società di continuo, il che è buono perché più crescono le società più si mette in moto la macchina degli sponsor, che spesso sono quelli che mancano». Si può dunque azzardare un futuro davvero rosa per le Azalee: la società guidata da Ugo Tomaselli e fondata, tra gli altri, da Aldo Simeoni, è già pronta a ripartire. Le juniores solo la scorsa domenica hanno portato a casa il torneo Intercil e il prossimo 7 luglio partiranno per San Marino per una competizione internazionale. La prima squadra chiuderà il mese con un torneo a Cantù: luglio sarà dedicato alla presentazione della nuova squadra e dopo la pausa estiva tra le varie novità c’è la scuola per portieri con istruttori patentati. Ma il vero orgoglio, conclude Scurati, sta nel «dover organizzare un nuovo open day. Dopo quello del 1 giugno, praticamente ci sono tre, quattro genitori al giorno che mi chiamano perché vogliono iscrivere le figlie. Ci vorrà ancora del tempo, ma finalmente il calcio femminile è esploso».

azalee calcio femminile gallarate – MALPENSA24