Ecco “Progetto Cassano 2032”, la voce della «gente insoddisfatta del teatrino politico»

Elezioni progetto cassano 2032

CASSANO MAGNAGO – C’è l’entusiasmo dei debuttanti, la coesione di un gruppo che ha saputo coinvolgere tantissime persone nella fase di stesura del programma amministrativo  e la consapevolezza di poter giocare un ruolo determinante nello spostare gli equilibri. Rocco Dabraio e la sua squadra di “Progetto Cassano 2032” non si nascondono. «Vogliamo arrivare al ballottaggio». E poi inizia il bello: «Faremo accordi solo a livello di programma, non di posti o di poltrone. Se qualcuno sposerà il nostro programma, ben vengano le alleanze». 

Fuori dal teatrino 

Ma prima del ballottaggio c’è il primo turno da affrontare il 12 giugno. E il civismo in solitaria dichiarato ieri, 24 maggio, durante la presentazione dei 16 candidati è parsa una scelta obbligata per un gruppo che si presenta come l’unica vera grande novità nello scenario politico cassanese. «Noi abbiamo incontrato i partiti ma alla fine la discussione convergeva sempre sui posti e non sul programma», ha detto Dabraio. «Il civismo è ancora una chance contro la disabitudine ad andare a votare creata dai partiti. Io non credo nel centrodestra o nel centrosinistra, io credo nelle idee». 
Ancora più diretto il coordinatore Maurizio Tosatti: «Da due anni la città è ferma se non paralizzata. Un pezzo della maggioranza che si è messo con i rivali storici, il vicesindaco che si propone come discontinuità, dall’altra parte si sono divisi in due: la grande notizia è che la gente di questo teatrino è insoddisfatta». 

Il programma 

Decoro urbano, servizi alla persona, efficientamento energetico, sostenibilità e viabilità sono i punti chiave del programma elettorale. «Vogliamo costruire la Cassano del 2032», ha spiegato Dabraio. «Sarà una città con un coinvolgimento maggiore delle nuove generazioni, delle persone e delle famiglie con al centro le persone e i servizi. Una città bella in grado di offrire sicurezza e dove sia garantito il decoro urbano, perché la città è sporca e non si può lasciarla in questo modo. Vorremmo che fosse un punto di riferimento per le associazioni e le società sportive, e una città che pensi all’innovazione, alle fonti energetiche e all’urbanistica e viabilità che andranno riviste».

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