MALPENSA – Ormai a quasi 5 mesi dalla sospensione del Certificato di Operatore Aereo e di tutte le attività di volo, i circa 120 dipendenti della Ernest Airlines, e con loro anche le rispettive famiglie, stanno ancora attendendo di percepire la cassa integrazione. Questa decorre dal 7 marzo 2020, giorno di accordo in sede Ministeriale; le lungaggini burocratiche hanno lasciato sospesi tutti i lavoratori in un limbo dannoso, che li affonda economicamente e moralmente. Da gennaio il personale non percepisce nessun tipo di emolumento e la situazione è divenuta insostenibile.
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Il governo intervenga
Mentre è in atto un tentativo di ripresa della compagnia, da parte dell’attuale management, messo duramente in discussione per i risultati ottenuti ben al di sotto delle aspettative, i lavoratori auspicano ad un intervento del Governo attraverso il Decreto Rilancio. Spiega Uiltrasporti: «Questo prevede, attraverso regole chiare, applicazione del contratto nazionale del trasporto aereo per tutti i naviganti che operano in Italia, concorrenza leale e fine di tutte le forme di social dumping messe in campo da Vettori non Italiani e una ripresa improcrastinabile del settore del trasporto aereo italiano».
Ernest e Air Italy
Il rilancio, sottolinea il sindacato, può passare anche attraverso una simbiosi dell’attività delle aziende con Coa italiano con la nascente Newco nazionale, ovvero la nuova Alitalia pubblica: «Le professionalità presenti nelle compagnie in amministrazione controllata come Alitalia ed Ernest o in liquidazione come Air Italy, non vanno disperse e devono essere in tutti i modi recuperate. Diventa imperativo portare alla attenzione dei Ministeri competenti (Mit, Mise, Mef) quanto sopra evidenziato perché tutti insieme si possa pianificare un futuro di rilancio che sviluppi le potenzialità italiane presenti sul territorio».
Ernest, 200 lavoratori dimenticati. Senza stipendio e cassa integrazione da 4 mesi