Esclusi 4 candidati al Consiglio di Legnano. Brumana-Radice, prove social di accordo

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LEGNANO – Quattro candidati al Consiglio comunale di Legnano sono stati esclusi dalle liste per le elezioni amministrative dopo le verifiche di legge. Da Palazzo Malinverni non arrivano conferme ufficiali, come manca da giorni qualunque comunicazione formale sulle operazioni di rito preelettorali; da quanto risulta dagli ambienti politici locali, due dei consiglieri esclusi appartengono alla lista civica Franco Colombo Sindaco, come conferma a Malpensa24 lo stesso Colombo. «Effettivamente – spiega il candidato sindaco – due consiglieri della mia lista sono stati esclusi, ma ci tengo a sottolineare che è stato per un errore mio: ho sbagliato a contare le quote rosa e purtroppo, come da regolamento, hanno provveduto a togliere gli ultimi due della lista». In lista c’erano 14 candidati uomini e solo 6 donne: per riequilibrare le quote, sono stati “tagliati” gli ultimi due nomi, ovvero Flavio Mocchetti e Emanuele Sciuccati.

“Tagliate” due liste civiche

Confermata anche l’esclusione di altri due consiglieri che non potranno partecipare alle elezioni in veste di candidati: appartengono ad un’altra lista civica, il Movimento dei Cittadini che candida a sindaco Franco Brumana. Si tratta, come a noi confermato dallo stesso Brumana, di Marco Favareto e Giovanna Custodia Zinna. Nel loro caso, l’esclusione è dovuta al fatto che i documenti presentati per la loro candidatura sono risultati incompleti.

«Uniti in caso di ballottaggio»

Lo stesso Brumana è stato protagonista negli ultimi giorni di un confronto a distanza con il candidato del centrosinistra, Lorenzo Radice, sull’opportunità di appoggiarsi reciprocamente in caso di ballottaggio con il centrodestra. Un confronto avvenuto via social, con una serie di interventi e risposte dei due candidati sindaci. Rivali, approdati alla candidatura a sindaco in modi diversi e divisi su molto, Brumana e Radice sembrano aver trovato un terreno comune nella contrapposizione allo stesso avversario politico, ovvero il centrodestra di quelli che entrambi indicano come gli eredi di Fratus & C. «Se non dovessimo arrivare al ballottaggio – ha esordito Radice – senza alcun timore, e senza chiedere nulla in cambio, chiederemo di votare qualunque candidato che garantirà discontinuità e il rispetto della legalità». «Ho sempre dichiarato – gli ha fatto eco Brumana – senza tentennamenti di sorta che al secondo turno si debba ritrovare l’unità del Comitato Legalità contro il gruppo di potere di Fratus, male mascherato dal volto suadente di Carolina Toia». Riprende Radice: «Focalizziamoci bene sull’avversario da battere e dedichiamo le nostre energie al bene che ci unisce e non a ciò che ci divide». Brumana insiste però nel volere «un chiarimento pubblico», richiesta fin qui elusa dal candidato di Pd, Insieme per Legnano-Legnano popolare e riLegnano.

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