Per i militari in stazione a Gallarate arriva il primo sì dal ministero degli Interni

esercito stazione gallarate

GALLARATE – L’esercito in stazione è un’eventualità che il nuovo sottosegretario agli Interni Stefano Candiani prenderà in considerazione. A Gallarate, come a Busto Arsizio e Varese. Lo ha riferito questa mattina, al termine dell’incontro avvenuto al commissariato di via Ragazzi del ’99 con il sindaco Andrea Cassani e il questore Giovanni Pepè.

Un presidio permanente sui binari

Da oltre un anno il sindaco richiede invano la presenza dei militari alla stazione ferroviaria di Gallarate, da sempre terreno fertile per l’illegalità diffusa. Il nuovo governo, rappresentato dal senatore tradatese in visita ufficiale a Gallarate, potrebbe finalmente accontentarlo. «Dobbiamo però stare attenti a non perdere l’equilibrio tra la percezione di sicurezza che giustamente dobbiamo garantire e l’apprensione che la loro presenza potrebbe generare», ha reso noto il sottosegretario agli Interni, aggiungendo un istante dopo che «comunque i militari non si potrebbero in ogni caso sostituire alle forze dell’ordine» e che «mettere l’esercito in stazione a Gallarate non significa dire che la situazione è peggiorata, sia chiaro». Al termine dell’incontro con il questore, il dirigente del commissariato Fabio Mondora e la giunta Cassani al gran completo, Candiani si è dunque detto disponibile a prendere in seria considerazione la proposta, ma con le dovute cautele.

esercito stazione candiani

La stazione è migliorata

Secondo Cassani, la sicurezza in stazione è migliorata e il degrado diminuito. «Lo dicono i numeri delle denunce e dei reati commessi», dice. L’esercito, ne è convinto, potrebbe garantire un ulteriore salto di qualità a un’azione di prevenzione e repressione che non può di certo definirsi conclusa: «Qualora arrivassero i militari non devono essere percepiti come un aumento del rischio, ma come valido aiuto alle forze dell’ordine e deterrente nei confronti di chi ha intenzione di delinquere. Oltretutto potremmo dirottare altrove i due agenti di polizia locale  che oggi sono una presenza fissa davanti alla stazione».

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