Busto, estorsione e minacce ai gestori di un’edicola: donna arrestata dalla Polizia

Boschi spaccio busto arrestato

BUSTO ARSIZIO – «Soldi o vi brucio il negozio». Aveva preso di mira un’edicola cartoleria di Busto con estorsioni di denaro e pesanti minacce: denunciata, aveva alzato il tiro del ricatto, alludendo di appartenere ad un’imprecisata ma pericolosa famiglia. «O ritirate la denuncia o vi taglio la gola». Ma per una donna di 42 anni, italiana senza fissa dimora, sono scattate le manette da parte degli agenti della Polizia di Stato di Busto Arsizio al termine dell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero di Busto Arsizio Nadia Calcaterra. Con l’accusa di estorsione consumata e tentata e violenza privata tentata. Ora è in carcere a Como.

Il furto come appiglio

L’episodio risale alla metà di marzo, quando i gestori di un’edicola-cartoleria in città avevano avuto un’amara sorpresa constatando che, nottetempo, dei ladri erano penetrati nel negozio rubando denaro, merce in vendita, biglietti dell’autobus e un PC portatile. Un “appiglio” per consumare l’estorsione. Pochi giorni dopo la donna si presentava di fronte agli esercenti, affermando non solo di conoscere l’identità del ladro e di poter far loro riavere il maltolto ma anche di poter garantire che il negozio non avrebbe più subito razzie o danneggiamenti, e chiedendo del denaro come una sorta di “ricompensa”. Richiesta che gli edicolanti, turbati, assecondavano dando alla donna poche decine di euro.

Il ritorno

Ma non era finita qui: l’indomani la stessa donna si ripresentava chiedendo altro denaro. Richiesta, questa volta, respinta dai negozianti, che a loro volta minacciavano di chiamare la Polizia. Per tutta risposta la donna, pur allontanandosi subito dopo, prometteva che avrebbe fatto bruciare il negozio. Passati pochi giorni la malfattrice tornava a far visita alle vittime, che la informavano di aver effettivamente sporto denuncia contro di lei. La replica era stata che, se la denuncia non fosse stata ritirata, avrebbe incendiato il negozio e tagliato loro la gola, il tutto accompagnato da allusioni al possesso di armi da fuoco e all’appartenenza a una non meglio indicata ma pericolosa famiglia.

L’arresto

Prove sufficienti, per la Polizia di Stato e la Procura della Repubblica di Busto Arsizio, per qualificare i reati di estorsione consumata e tentata e violenza privata tentata, che hanno determinato l’emissione da parte del GIP del Tribunale di Busto Arsizio dell’ordinanza di custodia cautelare. I poliziotti di via Ugo Foscolo hanno quindi cercato la donna, rintracciandola nelle vicinanze della stazione ferroviaria dove di fatto dimora e, dopo averla arrestata, in esezuione dell’ordinanza restrittiva, l’hanno portata in carcere a Como.

Con la droga in tasca insulta e minaccia la polizia in stazione a Busto

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