Ex municipio, Casorate Aperta: «Spostare il consiglio comunale? Un limite»

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CASORATE SEMPIONE – «Il sindaco plaude al progetto che sarà sede di un museo, di una sala consiliare e di una sala di pregio per la celebrazione di matrimoni. Questo è veramente ciò di cui ha bisogno il paese per essere rivitalizzato?». Casorate Aperta riapre il dibattito sulla riqualificazione dell’ex municipio, uno dei punti forza dell’amministrazione guidata dal sindaco Dimitri Cassani per rilanciare il paese. Per i civici dell’opposizione rimangono ancora delle questioni prioritarie da risolvere. Da una parte l’esigenza di «un progetto complessivo per il centro del paese», che sia da stimolo per la rigenerazione urbana. Dall’altra viene sottolineato come «sarebbe stato utile un maggiore coinvolgimento – consultando i cittadini – nelle fasi iniziali» del piano per l’ex municipio. A far storcere il naso alla minoranza è soprattutto l’ipotesi di spostare il consiglio nella «sala di pregio», come l’aveva definita il primo cittadino. Visto che «non potrebbe accogliere più di una ventina di persone».

Allargare lo sguardo

Da anni le amministrazioni si pongono l’obiettivo di dare nuova vita al vecchio municipio. E oggi è uno dei cavalli di battaglia della giunta Cassani. Parte proprio da qui l’analisi di Casorate Aperta: «Viene definito come uno dei punti chiave per la rinascita commerciale, culturale, sociale del centro storico». Ma per la minoranza la prospettiva di rigenerazione urbana dovrebbe avere una visione differente. Il rilancio di Casorate «resta ancora concentrato sul particolare. Senza che l’amministrazione allarghi mai lo sguardo, senza alcuna prospettiva, senza un progetto complessivo per il centro del paese». Paese che, ad oggi, «vediamo sempre più spento».

Un consiglio comunale «di pregio»

L’attenzione ricade sull’idea di spostare il consiglio comunale nell’ex municipio ristrutturato. Nello specifico, nella «sala di pregio», così come è stata definita da Cassani. Una posizione non condivisa dalla minoranza, visto che «per dimensioni strutturali non potrebbe accogliere più di una ventina di persone (molte meno se si considerano le norme anti-Covid)». La visione di Casorate Aperta assume quindi un taglio più politico. E affonda: «Sembra che “di pregio” sia proprio il consiglio, perché sarà necessario “prenotarsi” con largo anticipo per poter avere accesso alle sedute». In questo senso, «pare che anziché orientarsi a una maggiore condivisione del lavoro, politico e amministrativo, la giunta si stia orientando a renderlo riservato, restringendo la possibilità di avere accesso alle sedute pubbliche». Nel caso ci fosse grande partecipazione da parte dei cittadini, «allora sarebbe possibile affidarsi a una struttura privata, decentrata e regolata da una convenzione che il sindaco sembra dare per finalizzata. Ma che non è ancora stata definita e approvata».

«Sono queste le esigenze?»

La spesa prevista per ristrutturare la struttura è «di circa 700mila euro», con le finalità esposte dal sindaco. Un piano che la minoranza riassume così: «Sono veramente queste le esigenze e gli strumenti che metteremmo in campo per far rinascere Casorate?». E concludono: «Sarà il nostro solito bla, bla, bla (come lo definisce il nostro Sindaco), ma forse sarebbe stato utile un maggiore coinvolgimento nelle fasi iniziali, consultando gli abitanti per avere suggerimenti su quali siano le funzioni che il paese ritiene utile insediare con il recupero dell’edificio». Sì, perché «coinvolgere la cittadinanza nei processi decisionali, senza calarli dall’alto, è la chiave per un progetto pubblico di rigenerazione urbana che funzioni al massimo del suo potenziale».

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