CARDANO AL CAMPO – Gli abitanti del quartiere sono preoccupati e non esitano a definirla «una bomba ecologica» che sorge proprio nel cuore di uno dei quartieri più esclusivi di Cardano al Campo, al confine tra il Cuoricino e il centro storico. Attorno alla ex Stere, azienda tessile che fino a vent’anni fa dava lavoro a centinaia di persone, sono sorte (e continuano a sorgere) eleganti villette e, a poche centinaia di metri di distanza in linea d’aria, c’è persino una scuola materna. Eppure nell’indifferenza delle istituzioni da tempo le lastre in eternit che coprono i tetti dei capannoni si sgretolano, liberando nell’aria le pericolosissime polveri di amianto che, se inalate, sono cancerogene.
C’è un proprietario
Le speranze di arrivare in tempi rapidi a una bonifica dell’area si riaccesero nel febbraio 2018, quando una immobiliare di Samarate comprò all’asta fallimentare del tribunale di Busto Arsizio l’ex complesso industriale. Ora che c’è un proprietario e non è più terra di nessuno, pensarono ingenuamente i residenti, l’area verrà immediatamente bonificata e subito dopo arriveranno le ruspe per far rinascere l’ex Stere con una vocazione terziaria. Si illudevano. Perché a distanza di un anno è ancora tutto fermo.
La voce dell’amministrazione
L’immobilismo è dovuto, ancora una volta, a una battaglia urbanistica tra il Comune e la proprietà. A riferirlo è il sindaco Angelo Bellora in una lettera inviata proprio a uno dei residenti che chiedevano come si sta muovendo Palazzo Prati per risolvere un problema che è innanzitutto di salute pubblica. Il sindaco riferisce di aver incontrato più volte la nuova proprietà che chiede di ottenere una maggiore quota volumetrica edificabile rispetto alle previsioni del Pgt. Oltretutto la procedura fallimentare aveva scorporato e venduto la villa sul lato di via Ferrazzi/Madonna delle fragole, senza tenere conto che si tratta di un unico comparto. Così facendo ha di fatto “mangiato” volumetria all’area oggetto di riqualificazione. Ci si trova dunque di fronte a un’impasse di cui al momento non si trova soluzione. Per quanto riguarda la bonifica, il sindaco aveva comunicato lo scorso settembre ai residenti che era intenzione della proprietà procedere in tempi brevi alla rimozione dell’amianto. Sono passati quattro mesi ed è ancora tutto fermo.
