Fagnano, il “Carroccio ombra” si riunisce e agita una maggioranza senza pace

FAGNANO OLONA – Ci sono riunioni politiche che non dovrebbero esserci, ma si fanno. Incontri su temi che dovrebbero rimanere sotto coperta, ma che in realtà guizzano sopra il pelo dell’acqua come pesciolini affamati in cerca della mollica di pane. E’ la politica bellezza, fatta di intrecci, di tavoli e di strategie che si organizzano sopra e soprattutto sottobanco. Ovunque, anche al Castello. O meglio fuori.

Oltre il fossato l’assedio

Più Fagnano è da quando si è insediata che è assediata. E anche ora che sta cercando di uscire dall’angolo, nel quale spesso ci si è infilata da sola o con la spinta del fuoco amico, davanti ha un cammino a ostacoli. Perché al di qua del fossato ci sono certamente le minoranze che non disdegnano di attaccare con palle incatenate le truppe troppo spesso sparse del centrodestra. Ma non solo. Per come si sono messe le cose, i malumori (e non pochi) non mancano neppure al di là del fossato. Dove si fa un po’ di tutto tranne che quadrato.

Insomma lo scenario è peggio di un puzzle scompaginato, dove si fa fatica a trovare l’incastro di almeno quattro tessere di fila. E la conferma che il caos regna sovrano, arriva proprio in uno dei momenti più delicati, quando un assessore (Elena Corio) è finita nel ciclone (magari sarà anche solo fumo) delle mascherine e pezzi di maggioranza (o che dovrebbero sostenerla) si danno appuntamenti segreti per fare il punto della situazione e studiare le contromosse in vista di cambiamenti sempre in caldo e che potrebbero risultare indigesti.

Il Carroccio ombra

Che a Fagnano il Carroccio non sia un fulgido esempio di unità lo sanno tutti. Come tutti sanno che, per tenere insieme una sezione più frizzante dell’acqua Perrier, il provinciale ha dovuto mettere lì un sergente di ferro come Paola Reguzzoni a fare da commissario. la quale però non può certo curare il “gregge” giorno e notte. E capita così che, basta voltarsi un attimo dall’altra, che i leghisti (c’è chi ormai li chiama quelli del “Carroccio ombra“) scontenti della conduzione Catelli si ritrovino per iniziare a studiare le contromosse di un’evoluzione che da sempre è nell’aria.

Bazzecole? Forse. Però la riunione carbonara c’è stata. Molti leghisti fagannesi sono stati invitati e hanno partecipato. Non tutti, perché si dice che qualcuno sia rimasto fuori. Ma non a fare il palo. Bensì, raccontano i ben informati, perché considerati troppo appiattiti sulle posizioni della coppia amministrativa Catelli – Rosa. Il duo che di fatto sta tenendo dritta la barra di Più Fagnano con autorevolezza, “ma anche – aggiunge qualcuno – con il ricatto ma detto fuori dai denti, ma lasciato intuire del “o si fa così o si va a casa“. Formula che ha sempre il suo effetto su chi teme di restare senza la poltrona”.

Insomma il rimpasto gira, ma non si fa. E i nomi che qualche mese fa erano da tagliare (anche per i leghisti malpancisti) ora sono da difendere. Perché il valore del cambio di assessore, qualora dovesse andare in porto (cioè fuori Bossi e dentro Beltemacchi), magari non inciderà sull’operatività, ma di sicuro darebbe più forza al sindaco Catelli. Il quale però non è più così tanto amato. Proprio dai suoi.

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