Falso addetto del gas vendeva finti sistemi di sicurezza agli anziani: preso a Legnano

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LEGNANO – «Buongiorno, sono un addetto della società tal dei tali, abbiamo accertato una perdita di gas nella sua abitazione». Il ritornello per agganciare l’interesse dell’interlocutore, quasi sempre una persona anziana, era suppergiù questo. Seguivano un falso accertamento del guasto, inesistente come la società di cui mostrava un tesserino, e la vendita di un aggeggio presentato come essenziale rilevatore di perdite da collocare vicino alle condutture del gas, in realtà nulla più di una scatoletta con una suoneria e una lucina rossa lampeggiante. Prezzo: 200 euro, con tanto di falsa fatturazione ma veri dati anagrafici estorti al malcapitato di turno. Autore del raggiro un giovane ventenne della provincia di Brescia, già noto alle forze di polizia. L’ultima persona che ha tentato di truffare, però, si è insospettita («non mi aveva detto che c’era da pagare, una simile cifra poi…») e ha pensato bene di chiamare la polizia. La Volante ha fermato il giovane, descritto con precisione, ancora nel condominio dove aveva tentato la truffa, in via Previati, nell’Oltresempione di Legnano.

Indosso, il kit completo del truffatore

Indosso aveva un rilevatore di fumo, due banali aggeggi elettronici, il tesserino di una società del gas inesistente e anche un martello (nella foto in alto): l’intero armamentario, insomma, per accreditarsi come tecnico autorizzato per interventi a domicilio. In compenso, non aveva con sé alcun documento e per questo gli agenti lo hanno accompagnato negli uffici del commissariato in via Gilardelli. Qui gli è stato trovato anche un cellulare con memorizzati nomi e numeri di telefono di residenti nella zona: i dati esatti li estorceva asserendo di dover compilare fatture e ricevute per i “servizi” prestati, ma che cosa intendesse fare con quei recapiti è ancora da accertare. Proprio uno di quei contatti, chiamato dagli agenti, ha ricostruito per filo e per segno il tentativo di truffa escogitato dal giovane, italiano, ora indagato in stato di libertà per tentata truffa. L’ultima, che gli è costata l’identificazione e la denuncia, in via Previati risale a venerdì scorso, 5 febbraio. Il giovane aveva anche fatto suonare il dispositivo che aveva con sé, facilmente reperibile sul mercato, per far credere che ci fosse davvero una perdita e convincere l’inquilino ad acquistarlo, ma senza successo. A questo scopo, portava con sé anche documenti relativi a norme europee che mostrava per convincere i soggetti presi di mira a mettersi in regola.

Arrestati due spacciatori alla Canazza

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Due tunisini di 20 e 30 anni sono stati arrestati dalla polizia di Legnano per detenzione di stupefacenti a fine di spaccio mentre si accingevano a vendere 11 dosi di cocaina già preconfezionate e pronte per lo smercio nel parcheggio tra via Canazza e via Colli di Sant’Erasmo, dietro il vecchio ospedale. Gli agenti della squadra investigativa del commissariato cittadino, diretto dal vice questore Umberto D’Auria, li hanno sorpresi nella sera di venerdì scorso, 5 febbraio: quando si sono accorti della presenza degli agenti, i due hanno cercato di disfarsi della droga gettando il sacchetto in cui era contenuta, ma sono stati fermati e la droga recuperata. Nel loro domicilio, lì nei pressi, sono stati trovati i presumibili proventi dello spaccio: 450 euro quasi interamente in banconote di piccolo taglio e tre smartphone che gli agenti sospettano siano stati lasciati in pegno da alcuni acquirenti, come da prassi già nota alle forze di polizia (nella foto sopra, il materiale sequestrato comprendente le dosi di stupefacente). I due arrestati, con permesso di soggiorno in fase di richiesta o di rinnovo, sono entrambi pregiudicati con precedenti specifici.

Sorvegliato speciale gira di notte per la città: arrestato dalla Volante a Legnano

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