«Fatiscenti e pericolosi»: a Cerro ordine di sgombero per gli alloggi di via Dante

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CERRO MAGGIORE – Potrebbe essere prossima a una svolta la lunga vicenda di abusivismo e illegalità che ha come teatro lo stabile in via Dante 68 a Cerro Maggiore (nella foto). Sette giorni di tempo per lasciare la loro abitazione: è quanto ha ordinato il Comune agli inquilini, dopo i verbali dei Vigili del Fuoco sulla presenza di impianti termici irregolari, oltre che un «pessimo stato di conservazione» e un «diffuso degrado igienico» dell’edificio.

Impianti irregolari, sporcizia e pericoli

L’ordinanza urgente firmata dal sindaco, Giuseppina Berra, è stata pubblicata oggi, martedì 23 agosto, all’albo pretorio del Comune. In essa sono riportati i numerosi verbali del Vvf sulle precarie condizioni dell’edificio, già dichiarato inagibile e in cui sono presenti inquilini abusivi, e le numerose e gravi criticità rilevate da un tecnico fin dal 2019.

Si parla tra l’altro di «pessimo stato di conservazione del fabbricato sia nelle parti comuni che negli appartamenti», «carenza delle condizioni igienico-sanitarie e degli impianti elettrici, del gas e sanitari, impianti termici a gas metano irregolari, superfici di intonaco vetuste che rivestono le facciate esterne del complesso e rappresentano un pericolo per l’incolumità pubblica». Tutte carenze rilevate e confermate in più sopralluoghi compiuti nel corso degli anni. Di conseguenza, fin dal 2018 numerose unità abitative sono state dichiarate inagibili dal Comune.

Una casbah fuori controllo

Lo stabile di via Dante a Cerro è noto alle cronache anche per gli abusi e le irregolarità di alcuni inquilini. Ad esempio, nell’ottobre del 2020 i carabinieri identificarono in un appartamento 9 stranieri che non avevano esibito “alcun titolo a giustificazione dell’occupazione” di quell’alloggio, accertando inoltre “le pessime condizioni igienico/sanitarie” in cui versava l’appartamento nonché la “presenza di un impianto elettrico abusivamente realizzato”.

Per tutte queste ragioni, il sindaco ha ordinato «la liberazione entro 7 giorni degli appartamenti del complesso immobiliare dalle persone ivi presenti a qualunque titolo; il non utilizzo dello stesso da parte dei proprietari, affittuari, fruitori, parenti e affini e di chiunque altro a qualunque titolo occupi o utilizzi gli immobili fino a una nuova verifica statica sulle possibilità di utilizzo nelle condizioni ritenute idonee per garantire la sicurezza degli occupanti e delle persone transitanti nell’area; l’interdizione dell’accesso al fabbricato» tramite la chiusura di tutti gli accessi alle parti comuni del fabbricato.

Ad oggi, al Comune risulta che abitino ancora in via Dante meno di 40 delle 60 persone che vi abitavano in passato, sia italiani che stranieri; sarebbero presenti solo un paio di immigrati irregolari e alcune famiglie con minori.

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