Ferno, meno tasse per duemila famiglie. Ma per le opposizioni si poteva fare di più

FERNO – La maggior parte delle famiglie di Ferno pagherà meno tasse nel 2019, ma la stessa imposta andrà ad aumentare per alcune tipologie di esercizi commerciali. È il dato principale che emerge dal consiglio comunale di ieri 27 dicembre nel corso del quale è stato approvato il bilancio di previsione per il prossimo anno, con qualche novità per il capitolo imposte.

Imposte in calo

Il bilancio si chiude alla cifra di 7 milioni 810 mila euro, con una corposa parte destinata ad investimenti in opere pubbliche grazie all’avanzo di bilancio finalmente disponibile per le amministrazioni. Confermate rispetto allo scorso anno le aliquote di Imu e Irpef (con aliquota allo 0,8 per cento su redditi superiori a 10 mila euro), mentre i cambiamenti riguardano le tariffe dell’imposta sui rifiuti, che nel 2019 non può ancora prendere in considerazione le deroghe della finanziaria in vigore dal 1 gennaio. Spiega l’assessore al Bilancio Daniela Vendramin che «alcune categorie godranno di diminuzioni notevoli: abbiamo cercato di contenere gli aumenti, ma soprattutto di agevolare la tipologia di famiglia più diffusa a Ferno, 2215 nuclei che pagheranno meno». E così le famiglie composte da due persone, su un appartamento di 100 metri quadri pagheranno circa 140 euro a fronte dei 161 circa dello scorso anno. Per le famiglie di tre persone, 167 euro rispetto ai 176 dello scorso anno. Aumento di circa 10 euro per le famiglie di 4 persone, ma per le famiglie numerose «interviene l’Isee che consente agevolazioni sulle tariffe». Soddisfazione generale per il capitolo imposte da parte della maggioranza, poiché al netto «i due terzi delle famiglie di Ferno pagheranno di meno».

Minoranza contro

Ma le tasse riguardanti le utenze non domestiche riservano invece delle sorprese, evidenziate nel corso del consiglio dalla minoranza: ad esempio, un aumento del 40 per cento per le pizzerie da asporto, «una tipologia di esercizio commerciale importante per il nostro territorio: più che essere l’oggetto del rincaro si poteva spalmare meglio la cifra e non pesare su quei pochi commercianti che ci sono in paese» ha commentato Claudia Colombo (Piantanida per Ferno). Nel complesso infatti la minoranza ha bocciato il punto relativo alle imposte votando contro. L’assessore Vendramin ha spiegato come il criterio sia stato quello di avvantaggiare le famiglie, «posto che comunque ci sono agevolazioni per gli esercizi commerciali con una superficie minore di 60 metri quadri». Ma la minoranza è appunto convinta che qualcosa di più per gli abitanti di Ferno si poteva fare. Le stesse aliquote Imu e Irpef confermate rispetto allo scorso anno «potevano essere diminuite sfruttando la maggiore disponibilità economica del Comune grazie agli spazi finanziari – ha commentato Mattia Piantanida – ci sono delle tasse inique che dovrebbero avere la precedenza rispetto agli investimenti». Ma gli spazi finanziari disponibili, ha spiegato il sindaco Gesualdi «sono sfruttabili per investimenti in opere pubbliche e non per la parte corrente. Speriamo che nella finanziaria ci sia la possibilità di toccare anche questa parte e diminuire le imposte».

 

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