Gesualdi: «Ora spendo due milioni di euro in opere pubbliche per Ferno»

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Il sindaco di Ferno Filippo Gesualdi

FERNO – Si chiude un anno piuttosto positivo per Ferno. Tante risorse economiche da impiegare in opere pubbliche che hanno reso possibile avviare diversi progetti, con molti che partiranno nel 2019. A ragion veduta, nel tracciare un bilancio dell’anno che sta per terminare, il sindaco Filippo Gesualdi si sente «particolarmente ottimista» anche per il prossimo.

Avvio di vari progetti

Un anno che si chiude in positivo grazie soprattutto alle importanti novità della seconda metà: la liberazione di parte dell’avanzo di bilancio in ottobre ha permesso di sbloccare diversi progetti, mettendo da subito all’opera gli uffici. Con idee che guardano al futuro: domani 27 dicembre in consiglio comunale a Ferno verrà presentato il bilancio «con un cifra che supera i 7 milioni di euro, con oltre due milioni che saranno spesi in opere pubbliche. Di solito riuscivamo a fare molto meno» spiega Gesualdi. La soddisfazione è tanta per l’avvio di quello che ha sempre definito «il cuore» del proprio mandato, ovvero quella biblioteca di cui è stata avviata la fase di indagine a cura del sistema bibliotecario Panizzi che nel mese di gennaio dovrebbe portare i risultati da cui poi prenderà avvio il lavoro del progettista.
Con il 2019 partiranno anche i lavori per la pista ciclopedonale, la progettazione di una sala polivalente da destinare a mostre e convegni, l’ampliamento della palestra della scuola elementare per renderla fruibile anche dalle associazioni sportive, l’ammodernamento della rete di videosorveglianza. Il bando Lumen – una prima riunione con i Comuni coinvolti si è tenuta in questi giorni – dovrebbe presto ridare una nuova illuminazione a Ferno. E i fondi da parte della Regione per le case delocalizzate dovrebbero bastare, almeno per Ferno, per chiudere la questione.

Collaborazione con Sea

Si prospetta un anno roseo. Ma non è del tutto così. Un periodo complicato da gestire sarà quello dei tre mesi di chiusura dell’aeroporto di Linate con i voli che saranno dirottati su Malpensa. Se lo scalo della brughiera in sé è perfettamente in grado di reggere l’aumento del flusso, qualche dubbio lo hanno i Comuni del Cuv: «Il problema è che i passeggeri in più che partiranno da Malpensa passeranno per i nostri territori» spiega Gesualdi. Che ribadisce come ci siano delle soluzioni «semplici e realizzabili in poco tempo per prevenire l’ondata di disagi: l’aumento delle corse dei treni alla stazione di Ferno-Lonate Pozzolo, il raddoppio di via Giusti su Somma, ad esempio». Ma da soli non si va da nessuna parte e in questo la richiesta di sostegno viene fatta direttamente a Sea: «Speriamo che Michaela Castelli, che ha preso il posto di Modiano alla presidenza di Sea, ne segua le tracce collaborando con i Comuni del Cuv. Anzi, speriamo che vengano sostenute sempre con più forza le nostre esigenze. Sea per noi può essere un tramite importante, affinché l’aeroporto sia un’opportunità per tutti e non un disagio per noi».

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