Gallarate, ritorsione politica contro l’ex sindaco Guenzani? “Polverone sul nulla”

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L'ex sindaco Edoardo Guenzani

GALLARATE – Forza Italia lo ha preso di mira, non a caso nel periodo natalizio. Lui, Edoardo Guenzani, già sindaco di centrosinistra a Gallarate,  sembra non curarsi più di tanto del “regalo” che gli hanno confezionato. “Un caso politico? Non scherziamo” replica alle sottolineature maliziose che i berlusconiani hanno posto in consiglio comunale e attraverso i media. Sottolineature che prendono di mira la sua presenza (“Inspiegabile”) al sopralluogo per la vendita del Casermone, accanto all’attuale primo cittadino Andrea Cassani, alla delegazione di operatori del Belgio interessata all’acquisto, ai rappresentanti dell’Aeronautica militare proprietaria della struttura.

Vicende e polemiche infinite

Di più: nel mirino ci sono vecchie vicende, come gli espropri dei terreni Crespi che, fin dalla fine degli anni Ottanta, quando Guenzani era assessore all’Urbanistica, hanno impegnato il Comune in un  infinito contenzioso sfociato nella condanna a un risarcimento milionario; c’è il famoso palazzo di via Montello, costruito in difformità ad alcune norme edilizie (Guenzani era lo strutturista: calcolava i cementi armati); e c’è, manco a dirlo, l’azione di responsabilità intentata proprio dall’amministrazione Guenzani contro il Cda del Seprio Park, guidato, guarda caso, dal dominus locale di Forza Italia, Nino Caianiello, causa persa in tribunale dal Comune, ora costretto a sborsare qualcosa attorno ai 300mila euro per spese legali e risarcimenti.
Infine, c’è l’accusa di immobilismo rispetto all’abusivismo edilizio accertato da anni al campo sinti di via Lazzaretto, sgomberato come si sa dall’esecutivo di Andrea Cassani. Guenzani, sostiene Forza Italia, benché al corrente della situazione di di quel campo non avrebbe mosso un dito per ripristinare la legalità.

I motivi del contrattacco

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Se pensassimo che l’attacco forzista all’ex sindaco nasca proprio dalla “scivolata” giudiziaria sul Seprio Park e, a monte, dalla sua decisione, quando era a capo del Comune, di colpire più o meno inopinatamente Caianiello (foto), probabilmente saremmo nel giusto. Tanto più che rimane aperta, anche se avviata a soluzione, l’altra azione di responsabilità, che vede sempre coinvolto Caianiello assieme agli ex amministratori di Amsc, l’ex municipalizzata. Nello specificio, la giunta Guenzani contestava un “buco” plurimilionario e chiedeva ai presunti responsabili di rifondere il deficit gestionale.

La risposta non c’è

Insomma, a fronte di tutto ciò, è scontato domandarsi se non sia in atto una sorta di ritorsione politica. Vero? Falso?Il diretto interessato non ha una risposta. O forse ce l’ha, ma non vuole darla. Si limita a spiegare la sua posizione sulle singole vicende “sotto accusa”.

La presenza al sopralluogo al Casermone

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“Non c’è nessun giallo. Il rappresentante italiano degli investitori belgi era un mio compagno d’università. Saputo dell’opportunità offerta dall’Aeronautica e dal Comune per l’acquisto della struttura mi ha chiesto di metterlo in contatto con Andrea Cassani (foto). Cosa che ho fatto tranquillamente, senza alcun incarico di tipo professionale se non per il fatto di conoscere il mio ex compagno di studi e il primo cittadino di Palazzo Borghi, che ha organizzato e gestito la visita. Perché di una semplice visita si è trattato. Né sono a conoscenza delle reali intenzioni della delegazione straniera, né di eventuali trattative con l’Aeronautica, proprietaria del Casermone. Voglio dire, non rivesto alcun ruolo di mediatore”.

L’esproprio Crespi

“Non c’entro nulla in quella faccenda. All’epoca, è vero, ero sì assessore all’Urbanistica, ma chi trattò furono i funzionari dell’ufficio municipale preposto. Devo anche dire che gli sviluppi giudiziari furono poi seguiti da chi mi ha succeduto negli anni. Addebitarmi responsabilità è davvero sbagliato”.

Palazzo di via Montello

“Di quell’immobile sono stato soltanto lo strutturista, non il progettista. Incarico peraltro ricevuto prima di diventare sindaco: dalla mia nomina in poi non ho più accettato incombenze professionali a Galllarate. Se poi qualcuno ha inteso montare il caso, credo sia davvero fuori luogo”.

Azione di responsabilità per il Seprio Park

“Non entro nel merito della sentenza che assolve il Cda. Voglio soltanto ricordare che per realizzare il parcheggio, il Comune ha dovuto rifondere un mutuo di circa un milione di euro all’anno a fronte di un’entrata di poco più di centomila euro nei dodici mesi. Abbiamo sbagliato ad avviare l’azione di responsabilità contro gli ex amministratori per noi poco oculati? Ciascuno tragga le proprie determinazioni”.

Guenzani cassani caianiello – MALPENSA24