FERNO – Il cantiere per completare la pista ciclopedonale di via Trieste a Ferno è ormai ai blocchi di partenza. Infatti, venerdì 11 giugno, è stata stilata la graduatoria delle ditte che hanno inviato al Comune la loro offerta per aggiudicarsi i lavori. Ciò vuol dire che non appena sarà individuato il vincitore della gara si potrà procedere con l’opera, che secondo il cronoprogramma dovrebbe occupare gli operai per 120 giorni. L’intervento consiste nella prosecuzione della pista che collegherà «la Banca popolare di Milano con la stazione ferroviaria», spiega il sindaco Filippo Gesualdi. E andrà a completare il tratto già esistente, che parte dalla rotonda del Tigros. In questo modo «non solo renderemo transitabile tutto l’asse che interessa questa strada provinciale, ma sarà anche sicuro muoversi, visto che è una zona molto trafficata». La spesa stimata è di 270mila euro.
L’intervento
Nel dettaglio, l’operazione interesserà il lato ovest di via Trieste e andrà a «sostituire la banchina sterrata esistente a inizio intervento, e l’attuale marciapiede a fine intervento», si legge nella relazione tecnica. L’intenzione è di «preservare quasi tutte le recinzioni presenti, tranne a inizio opera, dove è previsto lo spostamento e il ripristino di una di queste». Inoltre verranno regolate le intersezioni stradali, «mantenendo o realizzando opportuni attraversamenti ciclabili».
La nuova ciclopedonale avrà una larghezza minima di 2.20 metri e si svilupperà per una lunghezza di circa 400 metri. A fare da protezione tra la pista e la strada ci sarà «un cordolo spartitraffico largo 30 centimetri, con l’esclusione del tratto finale, dove diventa di 50 centimetri». A opera completata verranno inseriti degli stalli «per consentire il parcheggio delle auto in affiancamento al nuovo percorso ciclabile». La pista resterà ciclopedonale «fino all’attraversamento pedonale esistente». Da questo punto, diventerà «sola pista ciclabile fino all’intersezione con via Marconi».
La pavimentazione sarà di spessore totale di 29 centimetri. Sarà suddiviso in tre strati, ovvero «sottofondazione in misto granulare stabilizzato (20 cm), strato di collegamento (6 cm) e tappeto d’usura in conglomerato bituminoso (3 cm)».
Segnaletica e illuminazione
Sulla pista sarà presenta sia la segnaletica orizzontale, che verticale. La prima sarà costituita da strisce di margine (larghe 12 centimetri) e non di margine (larghe 10 centimetri). Oltre ai segnali di precedenza e ai classici simboli della bicicletta, che indica la parte destinata al passaggio dei due ruote, e del pedone, per chi deciderà di sfruttare il passaggio a piedi. A questi si aggiungono gli attraversamenti – sia pedonali che ciclabili – tracciati con le linee longitudinali parallele al senso di marcia dei veicoli. Per la segnaletica verticale, invece, saranno installati cartelli circolari con diametro di 40 centimetri.
Inoltre, verrà installato anche un sistema di smaltimento delle acque e un impianto di illuminazione. Quest’ultimo consiste nella «realizzazione di plinti prefabbricati, con interasse pari a circa 20 metri».
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