VARESE – Da “Metropolis” di Fritz Lang alle saghe di “Blade Runner” e “Mad Max” in tutte le loro derivazioni, fino a “Matrix” e al cyberpunk, nel libro “Se continua così” Mauro Gervasini offre un’analisi del cinema di fantascienza che più è riuscito a trasformare in immaginario la visione di un futuro peggiore del presente. Domani, sabato 14 gennaio, il giornalista e critico cinematografico presenterà la sua ultima fatica a Villa Mirabello alle 17.30: con lui saranno presenti Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e Andrea Bellavita, docente di cinema, storytelling e fiction tv all’Università degli Studi dell’Insubria.
Le paure collettive elaborate e raccontate dal cinema
In costante confronto e dialogo con i maggiori autori letterari del filone (Jack London, George Orwell, Philip K. Dick, William Gisbon e altri), “Se continua così” conduce in un viaggio attraverso l’evoluzione del genere forse più contemporaneo, come dimostra la narrazione distopica del regista ucraino Valentyn Vasyanovych nel suo film “Atlantis” (2019). Suddiviso per argomenti, il testo considera paure collettive quali la minaccia nucleare, le epidemie, la tecnofobia e la catastrofe ambientale che i film, nel corso di quasi un secolo, hanno saputo elaborare e raccontare. Un’apposita appendice e è riservata alle distopie dello scrittore Valerio Evangelisti, al quale il libro è dedicato.
L’autore di “Cuore e acciaio” e “Cinema poliziesco francese”
Mauro Gervasini, firma storica del settimanale Film Tv, che ha diretto dal 2013 al 2017, e in precedenza del quotidiano “La Provincia di Varese”, è consulente selezionatore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e insegna “Generi cinematografici” all’Università degli Studi dell’Insubria.
Autore di “Se continua così – Cinema e fantascienza distopica” (2022), “Cuore e acciaio – Le arti marziali al cinema” (2019) e della prima monografia italiana dedicata al polar (“Cinema poliziesco francese”, 2003). Ha pubblicato vari saggi in libri collettivi, in particolare su cinema francese e di genere.