Fontana incontra il ministro Boccia: «Sull’autonomia posizioni distanti»

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MILANO – “E’ chiaro che sull’autonomia la questione dei tempi è  importante. Voglio essere positivo, ma non nascondo che esistono molte divergenze”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commentando l’incontro svoltosi oggi, martedì 23 settembre, a Palazzo Lombardia, con il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia. Incontro che fa seguito al faccia a faccia tra lo stesso Boccia  e il governatore del Veneto Luca Zaia, ieri, lunedì 23, a Venezia, per la prima tappa del tour tra le Regioni che chiedono maggiori competenze e risorse allo Stato. Sempre ieri, il responsabile governativo per gli Affari regionali ha visto anche il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, Oggi appuntamento conclusivo a Milano. Lombardia e Veneto, come si ricorderà, indissero nell’ottobre del 2017 un referendum con lo scopo di chiedere e ottenere l’autonomia, argomento complesso e di difficile soluzione in relazione agli equilibri istituzionali e di gestione dei settori interessati.

Due lingue diverse

“Il ministro – ha aggiunto il governatore lombardo – mi ha detto che nel giro di poco tempo comunicherà quali sono i tempi di cui
il governo ha bisogno per definire certi parametri. Io aspetterò ‘poco tempo’, poi vedremo. Boccia è una persona capace e disponibile, quindi mi auguro che il dialogo sull’autonomia possa riprendere per arrivare a una definizione concreta. Ma devo riconoscere che ci sono state molte divergenze soprattutto sulle premesse del ministro. Io parlavo di autonomia, lui di articolo 3 della Costituzione, che non ha un collegamento diretto con l’autonomia. Sono due cose giuste, ma che dovrebbero andare ognuna per conto proprio”.
Divergenze sulla scuola
Entrando maggiormente nello specifico, il presidente Fontana ha quindi aggiunto: “Ho anche chiesto al ministro di sapere i tempi in cui riusciremo ad avere la determinazione dei costi standard e dei livelli essenziali di prestazione, visto che i precedenti Governi, negli ultimi otto anni, non sono riusciti a scrivere una parola su questo tema”.  Fontana ha quindi comunicato di essersi anche confrontato sul tema della scuola: “Sono emerse due visioni: una di carattere sindacale corporativo e l’altra, la mia, decisamente più concreta. Io voglio risolvere il problema che esiste da 70 anni per i ragazzi lombardi ed è quello della continuità  formativa e cioè di garantire lo stesso insegnante da inizio a fine corso. Ho fatto presente che esiste una sentenza del 2004 della Corte Costituzionale che prevede una possibilità che le Regioni si organizzino da sole. Gli ho anche detto che, con assoluta franchezza, se la risposta sarà a breve aspetterò di discuterla nel merito, ma se dovesse essere troppo lontana interverro’ con una legge regionale della Lombardia”.

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Lotta alla diseguglianze
Dal canto suo Francesco Boccia ha avuto modo di ribadire quanto già affermato a Venezia: “Se vogliamo realizzare l’autonomia, e il governo la vuole realizzaree, l’ha messa nel programma, dobbiamo capovolgere il modello: l’autonomia deve diventare una lotta senza quartiere alle diseguaglianze. Tra Nord e Sud, come si può comprendere. Ma anche tra provincia e provincia, all’interno delle stesse Regioni del Nord”.
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