Forza Italia attacca Cassani: il sindaco di Gallarate come un piccolo Orban

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Nino Caianiello

GALLARATE – “Fare il sindaco di una città come Gallarate non rende automaticamente dei tuttologi”. Ipse dixit Gioacchino Caianiello (nella foto grande), detto Nino, ma conosciuto anche come il mullah. Il suo bersaglio è Andrea Cassani, primo cittadino leghista di Gallarate che, secondo il presidente onorario di Agorà ma di fatto dominus provinciale e locale di Forza Italia, non starebbe rispettando i patti pre elettorali. Caianiello posta la sua intemerata su Facebook facendo conoscere il proprio disappunto per certe uscite mediatiche, presumbilmente sui social,  contro “un editore di un giornale e il questore”. Fuori di perifrasi, Cassani ha o avrebbe attaccato la libertà di stampa e il lavoro delle forze dell’ordine.

Le critiche a un editore e al questore

L’esponente politico forzista non fa il nome dell’editore, né spiega quale sia l’oggetto fattuale del contendere benché sia di facile intuizione: articoli non graditi al sindaco; per quanto riguarda il questore, in provincia di Varese c’è  soltanto Giovanni Pepè. E lì non ci si può sbagliare. Testuale dal lunghissimo post che gira in rete e che si può leggere anche sul sito di Agorà liberi e forti: “Per evitare giri di parole, com’è nel mio  stile, se un sindaco si crede un piccolo Orban e può permettersi di attaccare un editore di un giornale e di criticare un questore sul tema dei pattugliamenti, noi ci permettiamo umilmente di non condividere e di criticare le stesse affermazioni rese”. Di più: “Cassani accetti le critiche che gli vengono rivolte, purché civili e costruttive, e risponda nel merito (…). E allora Cassani lasci che gli editori pensino ai loro giornali e che i questori decidano come gestire la sicurezza della città pe quel compete loro”.

Il mancato accordo politicocaianiello cassani attacco

Da dove origina la clamorosa presa di posizione di Nino Caianiello? Innanzitutto, come si legge nel post, dal non aver concordato “al tavolo politico” i giudizi espressi dal sindaco. Quindi “Forza Italia e chi la rappresenta può e deve riservarsi il diritto/dovere di stigmatizzare dichiarazioni e atteggiamenti che non sono in linea con la sensibilità del suo elettorato”. Nel concreto, Cassani aveva  addirittura definito “cartastraccia” il giornale locale. Inaccettabile, non c’è dubbio. Inaccettabile in senso lato da tutti gli operatori dei media. Ma che questo epiteto diventasse addirittura motivo di scontro politico, nessuno poteva ipotizzarlo.

L’impegno dei berlusconiani

Caianiello rivendica infine l’impegno di Forza Italia per sostenere la giunta contribuendo alla buona amministrazione di Gallarate. Sufficiente per evitare che si apra quella che una volta veniva chiamata verifica politica? La sensazione è che l’alleanza di centrodestra sia obbligata a restare unita: un eventuale patatrac significherebbe il ritorno anticipato alle urne. E a pagarne le spese, alla luce degli ultimi risultati elettorali e dei sondaggi impietosi, sarebbero proprio i berlusconiani. Con la sua uscita pubblica, Caianiello cerca legittimamente sotto il profilo politico di riportare in un asse paritario i rapporti di forza  all’interno dello schieramento. E di richiamare Cassani al suo ruolo di amministratore. Una tirata d’orecchie destinata comunque a lasciare il segno, al netto di possibili quanto probabili conseguenze.

Caianiello cassani attacco – MALPENSA24