di Gian Franco Bottini
Se in piena estate ad un gruppo di affamati naufraghi spiaggiati si presentasse un azzimato politico che, a titolo consolatorio, cercasse di placare i morsi dei loro stomaci raccontando quanto ricco e luculliano sarà il loro futuro pranzo di Natale, non ci sarebbe da stupirsi se volassero legnate.
Con le dovute proporzioni, è’ più o meno quanto sarebbe potuto accadere nell’incontro fra le massime autorità regionali e un nutrito gruppo di medici e cittadini avvenuto a Busto, dove nelle scorse giornate , grazie anche all’iniziativa dei due Consiglieri-medici Castiglioni e Provisione, era salito alto e circostanziato il grido di allarme sulla situazione dell’ Ospedale cittadino e di quello di Gallarate dove, per carenza di organico, qualche reparto, ed in primis il Pronto Soccorso, sono ad un passo dallo stallo.
Le Autorità regionali (qualcuna di loro dando l’impressione di essere lì per non averne potuto fare a meno!) si sono esibite nella usuale e distratta cerimonia dialettica , cercando di ignorare i gravissimi problemi del presente coprendoli con la cortina fumogena delle solite tiritere sul nuovo ospedale unico che verrà (sul quale naturalmente siamo totalmente d’accordo!), sulla “eccellenza” che esso rappresenterà, sui potenziali vantaggi per l’utenza e così via.
Questa volta però ci hanno pensato alcuni Medici Primari a riportare le “ Eccellenze” presenti alla triste concretezza dell’ attualità, ignorando la cortina fumogena e facendo chiaramente intendere che mentre i sogni tentano di diventare realtà le persone continuano ad ammalarsi e non si può dir loro di attendere, per farlo, il nuovo ospedale. E nemmeno ci si può nasconder dietro “le leggi del vecchio Governo” che impedirebbero la soluzione dei problemi, perché di fronte ad emergenze si ha il dovere di prendersi delle responsabilità trovando comunque delle soluzioni, soprattutto se si parla di salute.
E’ abitudine di tutti i politici trovare scusanti alle loro carenze addebitandole a responsabilità riconducibili a coloro che li hanno preceduti. Un salace politico del passato cercava di scardinare questa brutta abitudine usando una metafora, non prettamente da salotto, ma molto incisiva: “Quando si entra in un bagno pubblico e lo si trova sporco, uscendo bisogna comunque lasciarlo pulito, perché la colpa ricadrebbe sempre sull’ultimo che lo ha usato”.
L’Assessore Regionale ha chiesto la collaborazione dei medici e i medici questa volta gliel’hanno data , non solo sottoponendosi a turni oramai per loro insostenibili e per i pazienti altrettanto preoccupanti, ma anche segnalando possibili soluzioni per l’ emergenza (accorpamento dei Pronto Soccorso, coinvolgimento dei Medici di base). Sono soluzioni sicuramente emergenziali e impopolari, ma proprio qui si vede la differenza fra il politico e il burocrate.
Rientrando in sede il Presidente della Regione e i suoi collaboratori dovrebbero essersi portati a casa la gravità della situazione e, ci spiace per loro, anche l’obbligo delle soluzioni.
Loro saranno sicuramente rimasti delusi dall’incontro di Busto , dove l’interesse per il futuro grande progetto dell’Ospedale unico è stato fagocitato dalla gravità delle emergenze attuali e perchè alla fine è purtroppo emerso chiaramente un plebiscitario interesse al vecchio adagio “meglio un uovo oggi che una gallina domani”. Quando lo stomaco reclama anche il cervello si rifiuta di ragionare.
La chiosa finale ce l’ha fornita il solito pensionato , sempre presente nei momenti cruciali della vita cittadina, che ha cercato, non riuscendo, di intercettare il Presidente per poi sconsolato spiegarci che :” A vurevi digh al Funtana, che l’è mèi un andà che centu andem!”
ospedali regione bottini – MALPENSA24