Forza Italia si prende la commissione, ma senza l’ok di Lega, Fratelli e Varese Ideale

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Palazzo Estense

VARESE – Sulla presidenza di commissione il centrodestra non trova la quadra. E dopo un fine settimana di riunioni (manco ci fosse in ballo, come a Roma, la nomina del capo dello Stato), di “tira e molla”, di ricatti politici buttati lì nel mezzo della discussione come se nulla fosse, di melina alternata al pressing, la decisione è stata quella prospettata da tempo, ovvero: Forza Italia accetterà di guidare la commissione alle Attività produttive. Finale senza sorpresa quindi, ma non tutto è rimasto uguale a qualche giorno fa. Poiché, anche se nessun capataz lo dà a vedere e lo dice chiaramente, tutti sanno che la situazione all’interno della coalizione è piuttosto precaria. Un po’ come sul Titanic dopo aver speronato l’iceberg: “l’orchestrina deve continuare a suonare”.

Presidente forzista

Forza Italia accetterà la presidenza alle Attività produttive. E quanto emerso dalla riunione del centrodestra (dopo quella di ieri (sabato 22 gennaio) che si era chiusa con un nulla di fatto. I referenti cittadini della coalizione che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Matteo Bianchi hanno provato in questa settimana a trovare la quadra. Senza rinunciare (Lega e Fratelli d’Italia) a mettere in difficoltà Forza Italia, rea di “flirtare” un po’ troppo smaccatamente con la maggioranza di centrosinistra. La presidenza di commissione, infatti, soprattutto per leghisti e meloniani, è solo l’ultimo sgarbo dei forzisti al resto della coalizione. Ma a nulla sono valsi i tentativi di invertire la rotta.

Sulla graticola

La Lega ha provato a mettere prima con le spalle al muro e poi sulla graticola Forza Italia. Giocando la carta della fedeltà alla coalizione di centrodestra, ma anche cercando di sparigliare il feeling tra forzisti e maggioranza. Mosse politiche che hanno portato a dilatare i tempi, ma non a cambiare la piega degli eventi. Poiché la quadra a lungo ricercata, alla fine non è arrivata. E quel che ne vien fuori è un “liberi tutti” sulle commissioni che, ancora una volta (come sulla nomina del presidente del consiglio e sulle linee programmatiche), ha il sapore dell’ordine sparso. In una minoranza che va a strappi e “si strappa” a ogni passaggio politico.

Divisi, ma uniti

E se il commissario cittadino di Forza Italia, Domenico Battaglia ha commentato la situazione con una frase stringata: «La coalizione non è in discussione, anche se ci sono sensibilità differenti», il commissario leghista Marco Pinti, conferma le “diverse sensibilità”, glissa sulla presidenza agli azzurri e traccia ben chiaro il solco che divide la Lega da Galimberti (e forse, anche se non lo dice nel virgolettato, a questo punto anche da Forza Italia).

La coalizione di centrodestra è soddisfatta di aver costretto il centrosinistra a rimangiarsi i veti su Fratelli d’Italia e Varese Ideale. Si chiude una brutta pagina di analfabetismo istituzionale di cui sono stati protagonisti i capigruppo della sinistra. Detto ciò, abbiamo concordato che nelle votazioni per le presidenze ogni forza politica agirà in autonomia e secondo la propria sensibilità. La Lega non parteciperà alle votazioni per le presidenze e vicepresidenze poiché crediamo che i varesini meritino chiarezza e lealtà. Siamo stato votati per rappresentare un’alternativa e continueremo a lavorare per una Varese radicalmente diversa da quella di Galimberti.