Fuga con giallo da Forza Italia Varese: se ne va anche Giusy Versace

Giusy Versace

VARESE – La Gelmini ha aperto la breccia. E ora si sta svuotando Forza Italia. Ad annunciare il suo addio al partito, qualche minuto fa (lunedì 25 luglio) è stata Giusy Versace, la quale ha comunicato la notizia alle agenzie di stampa, ma anche al commissario provinciale di Varese Giacomo Caliendo e sulla chat forzista.

Addio col giallo

L’uscita dal partito di Giusy Versace non era nell’aria. O per lo meno non lo era sabato 23 luglio, quando si è tenuto il summit forzista. Quello delle grandi polemiche sui catapultati per intenderci. Durante il quale, raccontano, si è registrato qualche momento di tensione proprio sulle possibili candidature. Ecco, cos’è successo da quel momento all’addio di oggi?

C’è chi parla di uno contatto tra Versace e Licia Ronzulli, in questo momento plenipotenziaria del partito in Lombardia. E aggiunge che il faccia a faccia non dovrebbe essere stato gentile. Semplici supposizioni, certo, ma che di fatto sfociano nell’addio della parlamentare eletta nel collegio di Varese. I maligni dicono che l’uscita sia dovuto al fatto che ad Arcore nessuno le abbia garantito il ritorno a Roma.

Un addio che, abbinato all’intenzione di non ricandidarsi di Adriano Galliani (si dice che voglia pensare solo al Monza calcio) riporta a galla il tema delle candidatura territoriali. Ma chi? Se ci si guarda in giro di nomi ce ne sono ben pochi. Anzi forse uno o due. E di questo quello di Nicola Mucci, ex sindaco di Gallarate e regista dell’accordo con la Lega a Gallarate.

La Versace non riconosce più il partito

«Amareggia e delusa dal partito. Gelmini-Carfagna-Brunetta meritavano più rispetto», queste le prima parole della deputata eletta nel collegio di Varese. «Confesso di aver vissuto questi giorni con dispiacere e disagio personale. Quando il presidente Mattarella, un anno e mezzo fa, ci chiamò tutti ad una condotta di responsabilità verso il Paese, votai convintamente la fiducia a Draghi, orgogliosa del fatto che proprio il presidente Berlusconi si fosse speso tanto perché fosse lui a guidarci. Da inguaribile ottimista ho creduto che quel senso di responsabilità, spesso evocato anche da Berlusconi, avrebbe prevalso. Abbiamo perso l’opportunità di differenziarci ancora una volta come forza responsabile».

Che aggiunge: «Era nostro dovere garantire stabilità al Paese e continuità a questo governo che ben stava lavorando, portando al termine naturale la legislatura, fra qualche mese, con altruismo e coerenza. È stata, invece, fatta una scelta diversa che non comprendo, né condivido e che fatico a giustificare perché ha messo l’Italia in ulteriore difficoltà, innescando un’altra crisi che si poteva evitare».

Solidarietà agli ex ministri forzisti

«Al mio dispiacere -sottolinea Versace – si aggiunge l’amarezza di vedere isolati e non coinvolti, in questa fase delicata, i ministri Gelmini, Brunetta e Carfagna. Il loro lavoro, riconosciuto e apprezzato non solo da me, meritava più rispetto. Sono stati usati toni che non mi rappresentano e gratuiti attacchi personali, anche sull’aspetto fisico, che sono la negazione dei principi in cui credo e che ho creduto fossero il fondamento anche per FI».