Futura Volley da Busto a Castellanza. Michele Forte: “Ecco tutta la verità”

Futura Michele Forte

BUSTO ARSIZIO – Giovedì la Futura Volley si è ritrovata al PalaSanLuigi di Sacconago per l’inizio della nuova stagione. Una stagione ricca di aspettative per la società biancorossa, decisa a puntare più che mai alla serie A1. Ma prima di parlare di obiettivi, il sodalizio della famiglia Forte ha voluto chiarire, una volta per tutte, la questione del trasferimento a Castellanza, anche per rispondere ad alcune polemiche sollevate proprio su questo giornale.. Michele Forte, persona che non ha certo bisogno di presentazioni, ha così deciso di rilasciarci un’intervista, rispondendo in maniera trasparente e diretta a tutti i nostri interrogativi, anche a quelli più “scomodi”.

Già nelle scorse stagioni di A2, la Futura – al momento della domanda d’iscrizione – aveva usufruito di una deroga per l’impianto da gioco: perché, con più di un anno di tempo a disposizione, non si è provveduto a regolarizzare la posizione?

In primis perché il palazzetto non è nostro, ma è della Curia (che lo dà in gestione alla speed sport ssddrl, società legata peraltro all’head coach biancorosso Matteo Lucchini – ndr). Ma soprattutto perché in tempi di Covid, con tutte le spese extra che ci è già toccato affrontare, non credevamo che 80 posti fossero un problema, né tantomeno una priorità, alla luce soprattutto delle limitazioni di pubblico imposte dalla pandemia in questi anni, in cui prima abbiamo giocato a porte chiuse e ora, ben che vada, col 35% della capienza, vale a dire 175 posti.

 

Per una società che punta alla A1 è stata una leggerezza o un errore grave?

Nè uno, né l’altro: e lo testimonia proprio il fatto che, in fase di presentazione della domanda d’iscrizione, abbiamo allegato un apposito documento (una sorta di dichiarazione/attestazione di spazi ancora sfruttabili all’interno del PalaSanLuigi) per l’ampliamento della capienza. Ma la Federazione è stata ugualmente inflessibile.

 

Il Comune, che ha fatto di tutto per agevolare le pratiche burocratiche, è rimasto spiazzato, perché pensava che, terminati i lavori di adeguamento, la Futura sarebbe presto ritornata a giocare a Busto. Cosa si sente di dire? 

Il Comune ha fatto davvero di tutto e di più per venirci incontro, e lo ringrazio ancora nelle persone del Sindaco e dell’Ufficio Sport dell’Assessore Rogora, ma i tempi erano realmente troppo ristretti. Considerato gli sforzi che avevamo chiesto agli sponsor per allestire una squadra per puntare alla serie A1, come Futura non potevamo assolutamente permetterci di rischiare l’esclusione dal campionato. Perché il rischio, è inutile girarci attorno, era davvero l’esclusione dal campionato. E anziché metterci a litigare con la Federazione, per una regola che rispettiamo ma non condividiamo, abbiamo preferito utilizzare il poco tempo rimastoci per correre alla ricerca di una soluzione, nel rispetto degli impegni presi con allenatori, giocatrici e dirigenti.

 

Non si poteva ricorrere ad una soluzione ponte o temporanea?

La Federazione non lo permette. Viene consentita una deroga ponte, solo in casi eccezionali, di straordinaria entità o per eventi particolari. Ci tengo comunque a precisare che noi siamo e saremo sempre una società di Busto, dove peraltro abbiamo e manterremo la nostra sede sociale e dove a fine settembre – Covid permettendo – terremo la presentazione ufficiale.

 

E allora perché la Futura ha stretto un contratto di locazione di due anni, magari comprensibile in caso di promozione di A1, decisamente meno in caso di permanenza in A2?

La durata biennale va letta nell’ottica di un contratto stipulato con un’altra società (Knights-Sport+Service – ndr): già siamo arrivati all’ultimo, in più con i tempi contati. Ci riteniamo già fortunati che i Knights, cui va il nostro ringraziamento, ci abbiamo accordato la disponibilità di usufruire dell’impianto (col placet ovviamente di Castellanza Servizi che non ha posto veti), ma è chiaro che abbiamo dovuto sottostare ad alcuni condizioni.

 

C’è chi maligna che la Futura, spostandosi al PalaBorsani, punti in realtà ad allargare il proprio bacino di pubblico fra Legnano e Castellanza, in modo da creare ancora più concorrenza alla Uyba: è così?

Poter portare lo sport della pallavolo a più persone, non lo vedo francamente come un aspetto negativo, anzi; in più la competizione sportiva è il sale della vita, nel rispetto ovviamente delle regole e delle persone. Detto ciò ci tengo comunque a precisare, per rendere il quadro più completo possibile, che il trasferimento a Castellanza ci comporterà un extra budget non indifferente, di cui avremmo fatto volentieri a meno.

 

Crede che la Futura potrà mai giocare al PalaPiantanida con la Uyba?

I rapporti con la Uyba, come testimoniato anche dai recenti accordi con Angelina e Sartori, sono buoni. Quest’anno, poi, abbiamo chiesto alla Lega di poter giocare in alternanza con la Uyba (e ovviamente con i Knighths).

 

E allora perchè non avete chiesto il Palasport alla Uyba?

Per una questione essenzialmente di costi. In un primissimo momento avevamo infatti pensato al Palazzetto Vanzaghello, dove l’affitto sarebbe stato più “conveniente”, ma fra l’altezza della volta, i 490 posti di capienza (-10 rispetto ai 500 richiesti) e il cambio di provincia (da Varese a Milano), le pratiche burocratiche sarebbero state troppe lunghe per i tempi a nostra disposizione. Scartata dunque l’ipotesi iniziale di Vanzaghello, ci siamo rivolti al secondo impianto in ordine di costi in zona, ovvero quello di Castellanza, trovando subito l’intesa con i Knights. Per correttezza ci tengo anche a dire che non abbiamo mai chiesto a Pirola l’utilizzo dell’Arena e-Work, ritenendo un vestito troppo grande e costoso per noi. In una recente intervista avevo infatti letto che, sotto i 1000 spettatori, i costi di gestione del Palasport non sarebbero risultati sostenibili per consentirne l’apertura senza perdite.

 

E se Pirola le avesse offerto la disponibilità del Palasport?

Non ci ho pensato: forse mi avrebbe messo in difficoltà, ma i tempi sono stati davvero brevi e ravvicinati per tutti.

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Futura Castellanza Michele Forte – MALPENSA 24