GALLARATE – Alle 16 di oggi, 25 luglio, Andrea Cassani pubblica una storia su Instagram fuori da via Bellerio, quartier generale della Lega.
Sindaco Andrea Cassani, è andato a chiedere di poter lasciare la fascia tricolore di Gallarate per essere candidato in Parlamento?
Ero in Bellerio con altri amministratori locali per ragionare sulla questione Malpensa. Non abbiamo parlato di altro e, rispondo alla sua domanda, non abbiamo parlato di candidature.
Ma l’ipotesi che lei possa andare a Roma è concreta?
Io sono molto sereno e non nascondo che mi faccia piacere che stia uscendo il mio nome. Mi diverte vedere quanto gli articoli di giornale stiano creando suspense attorno al mio nome, ma al momento non c’è nulla di concreto. Penso a fare il sindaco e se dovesse passare il treno valuteremo il da farsi.
Non c’è però molto tempo. Se sceglie di candidarsi deve dimettersi subito da sindaco.
Non conosco i termini precisi, ma credo che la decisione debba arrivare entro la fine di questa settimana. Ribadisco: per il momento rimango a fare il sindaco.
I suoi sostenitori da che parte stanno?
Sto ricevendo tanti messaggi. C’è chi mi dice che sarebbe contento per me se diventassi parlamentare, chi mi scrive che vorrebbe un sindaco onorevole non sapendo che c’è incompatibilità, chi invece mi consiglia di aspettare perché sono giovane e mi vuole ancora a Gallarate. In ogni caso sono tutti attestati di stima che fanno capire l’importanza di fare l’amministratore locale. Per arrivare in Parlamento serve una base solida e tutti i parlamentari della Lega, questo ci va riconosciuto, arrivano dal territorio. Giorgetti, Candiani, Galli, Bianchi, Tarantino: sono stati tutti sindaci».
La decisione sul suo futuro spetta comunque a una sola persona e si chiama Matteo Salvini. Con lui ha parlato?
Salvini parla con tutti i sindaci.