Gallarate, erano costretti a pagare per poter lavorare. Arrestati i due sfruttatori

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GALLARATE – Costretti a pagare per essere assunti e continuare a lavorare. Arrestati i due addetti alla selezione del personale che applicavano il “pizzo” sugli operai impiegati.

I due responsabili, un cinquantenne ed un venticinquenne cittadini del Bangladesh, sono stati arrestati questa mattina, martedì 4 settembre, giungono dopo una lunga indagine avviata qualche mese fa. Gli arresti sono stati effettuati da gli uomini del Commissariato di polizia di Gallarate, che hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del  tribunale di Busto Arsizio Luisa Bovitutti.

Gli arresti sono maturati al termine delle indagini condotte dagli investigatori del Commissariato gallaratese e coordinate dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, nelle persone dei Sostituti Procuratori Francesca Gentilini e Martina Melita, in capo a due uomini ritenuti responsabili di estorsione.

Le indagini sono iniziate la scorsa primavera e hanno riscontrato che la coppia di addetti alla selezione del personale di una società che si occupa di manutenzione stradale, obbligava gli operai a pagare una somma forfettaria variabile tra 300 e 1.000 euro per essere assunti con regolare contratto.

Non solo. Dopo l’assunzione i dipendenti erano costretti, per mantenere il posto di lavoro, a versare ulteriori somme mensilmente, nell’ordine del 40% della retribuzione. Contemporaneamente e con il supporto degli Ispettori del lavoro di Varese, è stata eseguita una perquisizione nella sede della società. E’ stato acquisito materiale, ora al vaglio, al fine di verificare tutti gli aspetti e le procedure seguite nelle assunzioni e il rispetto degli adempimenti di legge conseguenti.

 

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