Gallarate, Caianiello parla ancora: nomi e logiche del controllo dei voti in Lombardia

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GALLARATENino Caianiello interrogato anche oggi mercoledì 4 settembre: è il terzo giorno davanti ai pm. E’ davvero diverso questa volta: il Mullah sta parlando e starebbe facendo dichiarazioni molto utili per l’inchiesta. In vista di una probabile richiesta di patteggiamento. Caianiello, che in queste ore sta parlando dal carcere di Opera dove è detenuto dal 7 maggio scorso, dopo l’arresto in seguito all’inchiesta Mensa dei poveri, avrebbe davvero cambiato registro.

Verso il patteggiamento

massironi caianiello competenza territorialeIl principale imputato nell’inchiesta sulle presunte tangenti in Lombardia e Piemonte, in un primo momento non aveva abbandonato l’atteggiamento di colui che – come scriveva la stessa accusa – era considerato il ‘plenipotenziario’ forzista nel territorio della provinvia di Varese e non solo. Iniziato due giorni fa il confronto con il pm di Milano, Luigi Furno, la collaborazione alle indagini ha preso invece una piega diversa.  Nell’interrogatorio-fiume, che andrà avanti anche questo pomeriggio per il terzo giorno consecutivo, il politico accusato in concorso di corruzione e turbativa d’asta, sta fornendo la sua versione dei fatti, in vista di un ipotetico patteggiamento.

L’interrogatorio potrebbe andare avanti per 10 giorni

Il confronto con i magistrati potrebbe subire una pausa per poi riprendere la prossima settimana e andare avanti ancora per almeno una decina di giorni. Le sue dichiarazioni comprendono, secondo indiscrezioni, nomi e logiche del sistema creato per controllare i flussi di voti in Lombardia, in cambio di posizionamenti in società partecipate e appalti truccati. Ma l’obiettivo dei pm è quello di avere il quadro più chiaro possibile, a conferma delle indagini portate avanti per mesi.

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