GALLARATE – Al tavolo c’era il capogruppo uscente a Palazzo Madama, Massimiliano Romeo, il senatore Stefano Candiani, colui che di fatto ha staccato la spina al governo Draghi e Giuseppe Valditara, definito da Repubblica nientedimeno che il nuovo “guru” di Matteo Salvini. Ma questa mattina 10 settembre a Gallarate, alla presentazione dei candidati territoriali della Lega organizzata dal segretario cittadino Giorgio Caielli, la scena se l’è presa il sindaco Andrea Cassani con un attacco a sorpresa agli alleati di Fratelli d’Italia. «I più coerenti siamo noi che siamo nati leghisti. Se invece guardo le liste di Fratelli d’Italia ci sono tante persone che sono entrate per opportunismo».
Coerenza e opportunismo
La coerenza politica della Lega, è il ragionamento di Cassani leggendo le liste dei candidati, verrà premiata a discapito dell’opportunismo di chi è salito sul carro del vincitore. Anche perché, lo ha riconosciuto il primo cittadino gallaratese, è innegabile che «C’è una ondata di consenso per Giorgia Meloni, così come gli scorsi anni è stato per Matteo Renzi e il Movimento 5 Stelle. Ma Matteo Salvini è l’unico che ha avuto il suo apice dopo aver governato, perché ha dimostrato che si possono fare le cose. Al di là degli innamoramenti del popolo italiano per il nuovo leader del momento noi continueremo ad avere una classe dirigente che lavora».
Ritorno all’autonomia
Dopo anni in cui la Lega ha abbandonato il tema del federalismo, ora si torna a parlare di autonomia. «E’ un tema che va rilanciato», ha sentenziato Valditara con la soddisfazione dei leghisti della prima ora, come Caielli, che ha sottolineato «l’aspetto territoriale» dell’azione politica. Subito dopo Candiani: «Ora tutti parlano di autonomia, ma noi siamo gli unici ad averla nel nostro dna». Infine Romeo: «Il federalismo non significa minore trasferimento di risorse a livello centrale ma anche tutela delle nostre radici».