Gallarate, il comitato Salviamo gli alberi torna a criticare i lavori di piazza Giovanni XXIII

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GALLARATE – Il comitato Salviamo gli alberi di Gallarate torna a contestare il progetto di riqualificazione di piazza Giovanni XXIII e sull’esito del ricorso presentato dal comitato davanti al Tar, rigettato nel merito dal tribunale amministrativo regionale puntualizzano: “Il Tar ha respinto il nostro ricorso per questioni di merito, prendiamo atto della sentenza con rispetto. Sono però valutazioni giuridiche, non sul progetto, che continuiamo a ritenere negativo per la città. I problemi non li hanno risolti, la sicurezza in più non c’è e gli alberi, sani, sono stati abbattuti”.

Il diritto dei cittadini

Laura e Olivia Pastorelli, Filiberto Zago, Olivia e Carlo Cattorini in rappresentanza del comitato ambientalista, che per settimane ha bloccato il cantiere della piazza della stazione contestando il progetto presentato dalla giunta Cassani,  hanno anche stigmatizzato il comportamento di alcuni esponenti dell’amministrazione comunale “che hanno avuto nei nostri confronti parole scorrette, arroganti e in alcuni casi addirittura intimidatorie”. Sul punto i rappresentanti del comitato aggiungono: “Noi abbiamo esercitato il nostri diritto di cittadini senza pregiudizi nei confronti del Comune. Il ricorso al Tar non è stato firmato da 10 persone ma da 25 cittadini. E 795 sono coloro i quali hanno aderito alla nostra petizione per fermare l’abbattimento di alberi sani”.

Spese legali e sentenza

E in risposta alle dichiarazioni dell’assessore al Bilancio Corrado Canziani che dopo il rigetto da parte del Tar del ricorso aveva constatato “dovrebbero pagare tutte le spese legali senza gravare sulle tasche dei gallaratesi”, il comitato replica: “La suddivisione delle spese tra le parti l’ha stabilita il Tar. C’è una sentenza molto chiara. Il Tar, inoltre,  ha riconosciuto al comitato il titolo per ricorrere, fatto che il Comune ha tentato di delegittimare. Quanto ai 14 nostri rilievi non accolti, siamo nel campo della normalità. Se ne fosse stato riconosciuto anche solo uno, si sarebbe dovuto riconoscere l’intero ricorso”.

Le critiche al progetto

I rappresentanti del comitato dopo aver espresso critiche e perplessità su una questione procedurale per l’assegnazione dei lavori tornano a criticare l’intervento: “Abbiamo sempre detto che quella piazza era da sistemare. Ma si potevano salvare alberi pluridecennali. Il danno ambientale dato dall’impoverimento della vegetazione verticale, sostituita con piantine che richiedono molta manutenzione, va valutato nel tempo. Di certo, l’aumento della superficie non naturale, con il nuovo corridoio centrale della piazza, avrà un impatto sulle temperature. Inoltre l’area è, oggi, meno fruibile, è  un luogo di passaggio con pochissima ombra. Perfino le sedute sembrano fatte per tenere le persone lontane le une dalle altre, grazie ai divisori. Panchine d’epoca Covid, viene da pensare”

E chiudono rinnovando il loro impegnano a continuare a vigilare sugli alberi di Gallarate. “Abbiamo già chiesto l’accesso agli atti per alcune zone della città”.