Comunità energetiche, il centrosinistra: «Tutti si muovono. Tranne Gallarate»

Gallarate comunità energetiche commissione

GALLARATE – Ora non ci sono più scuse: Arera ha approvato il Testo integrato autoconsumo diffuso che disciplina la creazione delle Comunità energetiche. E così, dopo la mozione respinta in consiglio comunale lo scorso dicembre, il centrosinistra di Gallarate torna alla carica per chiedere che il Comune di Gallarate si faccia promotore sul territorio. 

La lettera a Valentino 

Durante il dibattito in aula, era stato in particolare Thomas Valentino (Lista Cassani) a chiedere di aspettare i decreti attuativi. A lui, dunque, il Pd e gli alleati (Città è Vita e Lista Silvestrini) hanno inviato una lettera chiedendo di «farsi promotore di un tavolo di confronto sostenuto dalle forze di maggioranza con il coinvolgimento di tutte le forze politiche che siedono in Consiglio comunale, così da poter avviare un approfondimento ed un proficuo confronto su questa tematica così strategica per lo sviluppo ed il benessere del nostro territorio».
Alla missiva, però, non è mai stata data risposta. Per questo motivo, spiega Giovanni Pignataro (Pd), «abbiamo chiesto la convocazione di una Commissione congiunta Urbanistica e Lavori pubblici. Facciamo lavorare gli organi eletti: da dicembre siamo sostanzialmente consiglieri disoccupati». 

Gli altri si muovono 

«Molti Comuni si sono già mossi, come Busto, Cardano, Albizzate e Cassano, mentre qui non se ne parla», sottolinea Margherita Silvestrini (Pd). «A Cardano la stessa parte politica ha approvato il giorno dopo la stessa mozione che Lega e Fratelli d’Italia qui a Gallarate hanno bocciato», aggiunge Anna Zambon (Pd). Oltretutto, conclude Cesare Coppe (Città è Vita) non c’è più tempo da perdere perché ci sono delle scadenze da rispettare. «La pubblicazione delle aree geografiche convenzionali di appartenenza delle Comunità energetiche evidenzia per la Città di Gallarate tre aree (nella foto in alto): ciò suggerisce un confronto sul tema con i Comuni appartenenti alle stesse aree (Besnate, Cardano al Campo, Cassano Magnago, Casorate Sempione, Samarate e Somma Lombardo) e l’invio di eventuali osservazioni entro il 31 maggio, a seguito delle quali le singole imprese distributrici possono prevedere opportune modifiche funzionali entro il 30 luglio. Insomma, gli altri Comuni si stanno muovendo mentre qui, dove si siamo stati tacciati di fare disinformazione, assistiamo a immobilismo e zero passi concreti». 

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