GALLARATE – A inizio corso era una maglia bianca, dieci lezioni dopo – ora – è piena di scritte. Che valgono emozioni, buoni propositi, insegnamenti ed esperienza personale. Parole impresse a caratteri indelebili, come: «Osservo», «reagisco», «chiedo aiuto». E ancora: «Il primo aiuto arriva da me stessa». E così via. Si è concluso così il progetto “Difesa donna” organizzato Thunder Top Team, associazione sportiva di Gallarate presieduta da Marco Gorlini.
Teoria e prove sul campo
Sono venti le partecipanti che si sono diplomati al corso. Loro, che in occasione della Giornata nazionale contro la violenza di genere – il 25 novembre – hanno voluto simbolicamente “riprendersi” la loro stazione, luogo percepito come fra i meno raccomandati alle donne per girare da sole. Specialmente nelle ore notturne. Ora, hanno raggiunto il termine di un percorso di formazione, che ha incluso non solo tecniche di autodifesa ma anche (appunto) prove sul campo. Oltre a interventi e feed back di altre due professioniste che hanno supportato il progetto: la psicologa Chiara Bertinotti e l’avvocato Sara De Micco.
La politica applaude
All’ultima lezione, come in altri momenti significativi del corso, era presente l’assessore allo Sport e alla Cultura di Gallarate, Claudia Mazzetti. «L’unico applauso vero lo meritate voi», ha detto rivolgendosi alle partecipanti del corso e agli organizzatori. «Avete messo tanta energia ed entusiasmo in questo progetto. Si parla molto di violenza sulle donne, ma di concreto, a volte, c’è poco».
Non finisce qui
Le partecipanti hanno ricevuto un “diploma” di consapevolezza e una maglia bianca, consegnata intonsa a inizio cammino e poi ricoperta di emozioni, frutto di un’esperienza personale ma anche di condivisione con il gruppo. L’idea dell’associazione ora è di sconfinare la decima lezione e costituire una realtà che possa portare avanti nuove iniziative di natura affine, ma aprendosi anche ad altre richieste e bisogni sociali del territorio.