GALLARATE – Quanti sono i morti all’interno della casa di riposo di Gallarate gestita dalla Fondazione Bellora da quando è iniziata l’emergenza sanitaria? I vertici della struttura fanno chiarezza: «Il numero dei decessi presenta 11 casi con parziale sintomatologia della malattia ma ciò senza riscontro con tampone rino-faringeo poiché solo in data 24 aprile l’Ats Insubria ha fornito i relativi kit per gli ospiti ricoverati».
Le misure anti-contagio
Il Covid è dunque entrato anche nella struttura per anziani gallaratese, nonostante tutte le misure messe in atto per cercare di evitare il contagio. Già a partire dal 24 febbraio scorso la Rsa Bellora aveva tempestivamente adottato le misure di limitazione di accesso a terzi nella struttura e al personale operante erano stati forniti guanti, mascherine chirurgiche e camici monouso, oltre a una dotazione personale di gel disinfettante da 500ml, ed erano stati effettuati corsi sulle condotte di prevenzione del contagio. «In ogni medicheria di struttura erano e sono regolarmente disponibili tutti i Dpi per il personale», spiegano i vertici della casa di riposto. «Tutto è noto all’Ats Insubria a cui è stato dato puntuale riscontro».
Tampone negativo per il personale
Dalla Bellora fanno sapere inoltre che nessuno degli operatori sanitari della Rsa assente negli ultimi due mesi ha fatto pervenire comunicazione di malattia dovuta a Covid-19. Il tampone rino-faringeo effettuato sul personale rientrato in servizio dopo la malattia ha dato esito negativo. E concludono: «Il sindaco di Gallarate Andrea Cassani aveva interloquito con tutte e tre le Rsa presenti sul Comune ed era stato concordato un programma di prevenzione e controllo del contagio da Covid-19 che poi è stato monitorato fattivamente e con spirito di collaborazione dall’Amministrazione comunale. Il Sindaco si è attivato di persona nella consegna della mascherine e non ha mancato di offrire il suo personale aiuto alle strutture».
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