Il Puccini di Gallarate in musica per Dante. E al Gadda Rosselli segnalibri agli studenti

gallarate dante puccini

GALLARATE – Le celebrazioni dantesche intitolate “700 anni sotto i cieli di Dante” diventano musica a Gallarate. Ad arricchire le manifestazioni per rendere omaggio al sommo poeta è il Conservatorio Puccini, attraverso una serie di esibizioni registrate lo scorso maggio e poi raccolte in un video. A presentare i brani è l’assessore alla Cultura, Massimo Palazzi. Che approfitta dell’occasione per ribadire «il prezioso contributo» del Puccini, «che si è unito alle scuole cittadine nell’organizzare un programma musicale di eccezione».
Non solo, in linea con le iniziative anche la distribuzione di segnalibri a tema, consegnati personalmente dall’assessore e dal sindaco Andrea Cassani agli studenti gallaratesi. Molti dei quali sono stati poi invitati a leggere dei passi della Commedia in diversi luoghi del palazzo municipale. Anche in questo caso l’obiettivo finale è la realizzazione di un video. Un modo per «far conoscere il Comune a tutti, ma soprattutto per ribadire che la cultura trova spazio in ogni luogo».

Le proposte dantesche del Puccini

L’iniziativa portata avanti sia dall’amministrazione che dal Puccini «consolida la collaborazione fra le due istituzioni». Oltre a confermare «l’eccellenza delle celebrazioni dantesche e la loro versatilità e apertura a tutte le forme espressive», prosegue Palazzi. Alcune delle proposte inserite nel video hanno diretta attinenza con Dante e la Divina Commedia, altre si basano su riferimenti indiretti. Ecco quali sono:

  • G. Sgambati, Mélodie de Gluck, Aurora Avveduto, pianoforte (classe di Pianoforte del professor Giorgio Spriano). Il nostro viaggio intorno a Dante comincia da qui, dal tema del viaggio negli Inferi che anima non solo la Commedia dantesca, ma è anche uno dei miti fondativi della musica dal Rinascimento in avanti, affondando le radici ancora più indietro, nell’antichità. Orfeo, che per amore sfida la morte, utilizzando come armi solo la sua capacità di commuovere attraverso la musica così da impietosire i guardiani dell’Ade e persuaderli a restituirgli la sua Euridice, è un archetipo, che segna la nascita stessa dell’Opera. Tra le numerose trasposizioni del mito in musica, primeggia l’Orfeo ed Euridice di Gluck, da cui Sgambati trasse una celebre trascrizione pianistica della Danza degli spiriti beati, che fa da preludio a questo programma musicale: 3 minuti e 33 secondi.
  • G. Puccini, “Storiella d’amore”, Ester Negri oppure Miao Li, soprano (classe di Canto della professoressa Claudia Marchi). Questa romanza di Puccini, del 1883, offre un’altra versione musicale, assai meno pretenziosa rispetto a quelle operistiche, come si evince dallo stesso titolo, ancora una volta del passo “Noi leggevamo un giorno per diletto” dal Canto V, che qui, nella versificazione di Antonio Ghislanzoni, diventa “Noi leggevamo insieme…”. Al pianoforte, l’accompagnatore pianistico del Conservatorio Puccini, M° Cerruti: 4 minuti e 30 secondi.
  • F. Liszt, Terza Consolazione, Alberto Colombo, pianoforte (classe di Pianoforte della professoressa Maria Clementi). Questo brano, incentrato sull’amore ultraterreno, può essere visto come un’ideale prosecuzione, in altra dimensione, del brano precedente: 4 minuti e 26 secondi.
  • G. Donizetti, Il conte Ugolino, Xiang Xuaocheng, baritono (classe di Canto della professoressa Claudia Marchi). Donizetti scrive questo brano, incentrato sul Canto XXXIII dell’Inferno, a Napoli nel 1826, in anni in cui il tema di Ugolino, per il suo fortissimo quoziente emotivo, veniva ampiamente battuto da musicisti, pittori e drammaturghi. Ugolino è collocato da Dante tra i traditori della patria. Del brano musicale, che esprime con la sua drammaticità il tema del tradimento politico ma ancor più la raccapricciante morte che tocca a Ugolino e ai suoi figli, verrà proposto un breve estratto. Il canto dantesco aveva un potenziale teatral-musicale molto forte, soprattutto per quanto riguardo la tecnica del “recitar cantando”. Si osservi, infatti, che a comporre un Conte Ugolino era stato anche Vincenzo Galilei, il musicista e studioso (padre dello scienziato) che è tra gli originatori dell’Opera presso la camerata de’ Bardi alla fine del Cinquecento a Firenze. Donizetti preserva le terzine dantesche, applicando al più ripetizioni di parole con valore rafforzativo e altre modificazioni di accento. Al pianoforte, l’accompagnatore pianistico del Conservatorio Puccini, M° Cerruti: 11 minuti circa.
  • C. Ferrari, Comoedia. Preludio ispirato ai 100 canti della Divina Commedia dantesca, Arianna D’Angelo, pianoforte (classe di Pianoforte del professor Giorgio Spriano). Questa composizione del 2017 della compositrice Carlotta Ferrari, concepita originariamente per clavicordo (un antenato del pianoforte grandemente apprezzato da Bach per le sue qualità espressive), si sviluppa come una serie di 100 accordi, arpeggiabili ad libitum, dalla sezione grave della tastiera fino all’acuta. Si presume evocare, con la massima semplicità, un percorso di elevazione: 3 minuti circa.

Segnalibri nelle scuole

Nel frattempo, ieri 3 giugno, Palazzi e Cassani si sono presentati al liceo Gadda Rosselli per consegnare dei segnalibri a tema. Sono quattro diversi: uno con la figura di Dante, gli altri che rappresentano rispettivamente le tre cantiche della Commedia (Inferno, Purgatorio e Paradiso). «Vuole essere un ringraziamento per i ragazzi che hanno partecipato», spiega l’assessore. «Ma anche per gli insegnanti, infatti sono state realizzate circa 20mila stampe, ben più del numero dei ragazzi». Le immagini, come detto, sono differenti. Quindi «se a qualcuno non dovesse piacere quella che riceve può cambiarla. O può ritirare le altre andando in Comune, in biblioteca o al Maga: i luoghi di cultura di Gallarate». Oppure, volendo, se li possono scambiare, «per rendere più dinamica l’iniziativa e appassionare i giovani».

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La Commedia letta dagli studenti

Spazio anche a un’ulteriore proposta che coinvolge i ragazzi delle scuole. Ieri sono stati ospitati in Comune alcuni studenti, per essere ripresi mentre recitano una parte della Commedia. «Le registrazioni sono state fatte in diversi luoghi del palazzo municipale, con l’obiettivo di renderlo una sorta di documentario». Lo scopo è «mostrare i luoghi delle istituzioni a tutti, a chi non li conosce o a chi vorrebbe vedere quelli che non sono aperti al pubblico». Ma soprattutto per «dimostrare che la cultura trova spazio in ogni luogo, soprattutto nel palazzo delle istituzioni».

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