Gallarate, il Teatro del Popolo al conservatorio Puccini. Primo sì in Commissione

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GALLARATE – Manca solo l’ufficialità del consiglio comunale, in calendario per l’8 giugno, ma sembrano essere tutti d’accordo a Gallarate: il Teatro del Popolo diventerà la seconda sede del Conservatorio Puccini. Una convenzione, già approvata dalla giunta del sindaco Andrea Cassani, che va di pari passo con il lungo processo di statizzazione dell’istituto musicale. Un iter ormai in fase di completamento: entro novembre la gestione dei costi di quello che sarà l’unico ente a livello universitario in città passerà dal Comune allo Stato. E allo stesso tempo il Puccini potrà contare su una nuova sede per accogliere il numero di studenti in continuo aumento, rilanciare le sale di una parte del Popolo finora poco utilizzata e aprire una nuova stagione dedicata alla musica e alla cultura. Il tutto è stato presentato ieri, 3 giugno, in Commissione dall’assessore alla Cultura, Massimo Palazzi, con il supporto del maestro Carlo Balzaretti, direttore del conservatorio gallaratese.

Musica e teatro al Popolo

Una convenzione di sei anni, che apre nuove porte al Puccini. Letteralmente. Prima di tutto, «questa soluzione offre la possibilità di utilizzare la sala del teatro», ha spiegato Palazzi. Ma soprattutto diventa l’occasione giusta «per rilanciare la parte dell’edificio che ospita uffici e aule». Uno spazio, quest’ultimo, «inutilizzato», ideale per accogliere il numero in crescita di giovani musicisti e aggiungere nuove classi. Un vantaggio pratico, di fatto. Ma anche economico: «Queste stanze verranno sistemate e adeguate all’attività musicale», ha aggiunto l’assessore. Il riferimento va ad eventuali accorgimenti, come l’insonorizzazione ad esempio. «Operazioni che saranno a carico del Puccini, con fondi già a bilancio per i miglioramenti». Senza dimenticare che con questa svolta «si darà rilievo a un’istituzione di primaria importanza». E le performance teatrali? «La volontà di base non è togliere spazio al teatro, ma di aggiungere la musica». Questo vuol dire che «la funzione degli spettacoli rimane. Nella convenzione ci siamo riservati 45 serate da dedicare alle rassegne e da offrire alle compagnie teatrali». Anzi, sul tavolo proposte fin da subito. Come l’idea di festeggiare il centenario del Popolo. Sì, perché la struttura è stata inaugurata il 30 ottobre 1921. L’anniversario ricadrà proprio durante Duemilalibri, quindi «sarà bello pensare a un evento speciale».
I consiglieri presenti in aula si sono riservati di esprimere commenti e opinioni in consiglio comunale. Ma dal breve dibattito non sono passate dichiarazioni discordanti. Anzi, Rocco Longobardi di Gallarate 9.9 è parso indirizzato verso il primo sì da parte della minoranza. «Questa soluzione – ha detto – sembra vantaggiosa per tutti, sia da un punto di vista economico che di prestigio del conservatorio».

Un presidio per il territorio

Oltre all’impegno nel teatro, non mancherà, ovviamente quello nella musica. Il Conservatorio sarà disponibile a organizzare la stagione dei concerti in città, con un minimo di 12 eventi come stabilito dalla convenzione. «Ma sarebbero solo un punto di partenza», ha messo in chiaro Palazzi. L’entusiasmo di sicuro non manca. Lo ha confermato proprio Balzaretti: «Il conservatorio ha una base didattica di produzione e di ricerca. Può essere un presidio per il territorio. Ora ci vuole consolidamento e puntare alla crescita dell’istituto: penso che potremo fare un grande lavoro». Nel frattempo, sono stati affidati dal Comune alcuni spazi provvisori per le lezioni. In particolare quelle del mattino per le classi di clarinetto e flauto, che si svolgeranno sotto il portico di Palazzo Broletto. Un modo per «interagire con una realtà diversa, ma anche utile per noi per provare l’acustica e organizzare qualche evento in futuro».
Per il primo cittadino, questa convenzione «darà ancora più slancio al conservatorio, per la qualità degli eventi e perché il teatro tornerà a vivere. Credo sia vantaggioso».

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