Gallarate, è un bluff il presidio dei Rom: piazza vuota

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GALLARATE – Piazza Libertà deserta è una risposta. Una risposta che, in prima battuta, la comunità sinti di Gallarate, sgomberata da via Lazzaretto, ha dato a Marcello Zunisi, presidente dell’Associazione nazione rom che aveva chiamato l’adunata per le 12 di oggi, lunedì 10 dicembre, appunto davanti al municipio gallaratese. Una sfida aperta al sindaco Andrea Cassani che si è tradotta in una sconfitta. Nessuno ha risposto all’appello.

«Zunisi non ci rappresenta»

E sia chiara una cosa: l’appello era rivolto ai sinti gallaratesi in prima battuta. Sui social si ironizza sulla compattezza della città che ha voluto disertare l’appuntamento, ma non è questo il baricentro della questione. A dire no a Zunisi sono stati i sinti stessi: «Non è lui che ci rappresenta», spiegano dall’hotel di Somma Lombardo dove le famiglie dei sinti gallaratesi sono alloggiate dal giorno dello sgombero del campo di via Lazzaretto. A rappresentarli è l’avvocato Pietro Romano che dal giorno uno ha spiegato: «Non voglio piazzate. E infatti non ce ne sono state. E’ la ragione del diritto ad essere dalla nostra parte». Perché Zunisi ha mandato comunicati stampa annunciando manifestazioni? Annunci che hanno avuto il potere di smuovere giusto giornalisti e ovviamente forze di polizia addette al servizio d’ordine di una piazza vuota? Qualcuno ipotizza una spaccatura.

Cassani pronto a denunciare

«Nessuna spaccatura – spiega Romano – Dal primo giorno abbiamo detto che noi, che i sinti gallaratesi, non avrebbero aderito a quel presidio. Perché qualcosa si possa spaccare deve prima esistere un’unità di intenti. Mai stato così». Zuniti non rappresenta nessuno. Ha forse cercato pubblicità: «Una passerella in cerca di visibilità. Che è finita in niente perché non era nel nostro interesse essere presenti oggi davanti al Comune». Andrea Cassani, incredibilmente, ricalca le parole di Romano: «La piazza vuota mi sembra una risposta adeguata – ha detto il primo cittadino – Darò mandato ai nostri legali affinchè verifichino la possibilità, che reputo concreta quanto meno sotto il profilo diffamatorio, di una denuncia a carico di Zunisi». In sintesi la piazza oggi era vuota perché il presidente dell’Associazione nazione rom non rappresenta nessuno. quanto meno non a Gallarate. Di certo non i sinti di via Lazzaretto.

Avanti con le denunce

Sul fronte vero della battaglia, che vede Romano contrapposto al Comune, si procede a suon di denunce. «Il sindaco ha deciso ad aprile lo sgombero, l’ha fatto a novembre, ma intanto non ha pensato a recuperare fondi per gestire la situazione».  Romano parla di costi e di gestione improvvisata della vicenda: «Si son dimenticati di chiedere i fondi europei prima, ma il Comune dovrà pagare lo stesso». Il riferimento è sempre quello: la “circolare Piantedosi del Ministero dell’Interno, che dice che “sarà cura degli enti preposti individuare le soluzioni che possano permettere via via di sostenere i percorsi d’inclusione sociale  delle persone in situazione di fragilità, anche all’interno di complessive strategie d’intervento condivise dalle Regioni”. È da questo passaggio che secondo il legale delle famiglie deriva l’obbligo del Comune a ricercare fondi e garantire l’inclusione degli sfrattati.

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