GALLARATE – La democrazia ha un costo e a Gallarate equivale a 270mila euro. E’ la stima delle spese che dovrà affrontare il Comune per lo svolgimento dell’elezione diretta del sindaco e del consiglio comunale.
Doppio turno
Le elezioni si svolgeranno il 3 e 4 ottobre, con l’eventuale turno di ballottaggio (in caso nessuno dei candidati superi il 50% dei voti) già fissato – sempre in due giornate – per domenica 17 e lunedì 18 ottobre. Gli uffici stimano una spesa complessiva pari a 270mila euro. Il costo più alto riguarda la retribuzione in orario straordinario del personale autorizzato, pari a 135mila euro. Segue il compenso alla squadra composta da presidenti di seggio, scrutatori e segretari impegnati nelle varie sezioni dislocate nelle scuole di ogni rione, per un totale di 70mila euro. Altri 40mila serviranno per predisporre e allestire i seggi. Seguono una serie di altre voci minori.
Sei candidati
Salvo sorprese dell’ultima ora, saranno in sei a contendersi la fascia tricolore per un totale di 14 liste. Il centrodestra schiera il sindaco uscente Andrea Cassani (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Centro popolare Gallarate, Cassani Sindaco), mentre il centrosinistra punta su Margherita Silvestrini (Pd, Azione, Città è Vita, Officina di Cura Urbana, Margherita Silvestrini sindaco). Completano il quadro Sonia Serati (+Gallarate), Massimo Gnocchi (Obiettivo Comune Gallarate), Pietro Romano (Gallarate al centro) e Giuseppe Maffioli (Partito comunista italiano).
Gallarate cerca scrutatori. Scarseggiano per le elezioni del 3 e 4 ottobre