GALLARATE – Davanti a una delegazione della maggioranza di Gallarate in trasferta a Palazzo Lombardia, l’assessore al Welfare Giulio Gallera si è preso un doppio impegno: continuare a investire sul Sant’Antonio Abate in attesa del nuovo ospedale unico che – ed è questo la seconda promessa – potrà avere più posti letti di quelli annunciati finora.
L’ospedale oggi
A riferirlo, al termine dell’incontro, è il gruppo di amministratori sulla via di ritorno a Gallarate: oltre al sindaco Andrea Cassani erano presenti Melania Pedron (Lega), Calogero Ceraldi (Forza Italia), Giuseppe De Bernardi Martignoni (Fratelli d’Italia) e Donato Lozito (Cittadini di centro). Il faccia a faccia con Gallera fa seguito al documento dello scorso novembre in cui il centrodestra chiedeva che non si creassero disservizi o comunque venisse depotenziato il Sant’Antonio Abate in attesa del nuovo ospedale unico Busto-Gallarate che, nella migliore delle ipotesi, non sarà comunque pronto prima di sei anni. «Sarà un polo d’eccellenza, ma fino a quel momento vanno mantenuti alti gli standard dell’attuale struttura», ha detto il sindaco. «Dall’assessore Gallera abbiamo avuto ampie rassicurazioni in merito, nonché la sua disponibilità a venire in città e fare degli incontri per spiegare ai cittadini e agli operatori tutti i dettagli». Gli fa eco Ceraldi: «Il Sant’Antonio Abate non lo abbandoniamo e la Regione si è presa l’impegno di farlo continuare a funzionare in modo corretto fino alla fine».
L’ospedale domani
Lo scorso maggio il consiglio comunale all’unanimità si era espresso con una seconda votazione in modo molto chiaro: non vuole la creazione del nuovo ospedale unico Gallarate-Busto se avrà meno posti letto degli esistenti ospedali di Gallarate e Busto. I numeri oggi dicono altro (si prevede una riduzione di circa il 25% dei posti letto, che passerebbero dagli attuali 952 a 725), ma anche su questo fronte potrebbero esserci novità. «Gallera ci ha rassicurato dicendo che sicuramente i posti letti andranno rivisti in base al numero di personale, un elemento che è in discussione ora con il governo. Ci sono dunque buone prospettive affinché il numero di posti letto venga mantenuto così com’è ora». La chiosa di Lozito: «Chiamamolo con il nome che merita: sarà un ospedale di eccellenza con servizi per la cittadinanza di altissimo profilo».
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