GALLARATE – Non si arrendono gli ambientalisti che si oppongono al progetto di riqualificazione di piazza Giovanni XXIII di Gallarate. Il taglio degli piante malate e le potature sono iniziate ma il “Comitato Salviamo gli alberi di Gallarate” non placa le proteste. «Lunedì abbiamo chiamato la Lipu e subito dopo la Forestale», rende noto Filiberto Zago. «Quegli alberi erano pieni di nidi e andavano controllati».
Lo spostamento della japonica
Il Comitato si è dato appuntamento questa mattina 6 marzo insieme al presidente di Legambiente Gallarate, Francesco Torreggiani, all’area cani di via Covetta, nel quartiere dei Ronchi, dove ha trovato dimora una japonica rimossa dal centro della piazza della stazione. Sui rami hanno appeso un cartello con la scritta “Sopravviverò?”. «E’ stata potata selvaggiamente durante il percorso, un’estirpazione con modalità barbare», Laura e Olivia Pastorello. «La monitoreremo nei prossimi mesi nella speranza che sopravviva».
Una piazza giardino
Nel frattempo gli ambientalisti non si rassegnano al progetto di piazza che sta prendendo forma. «E’ il simbolo di una Gallarate che non guarda al futuro, una piazza chiusa che non interloquisce con la città», dice Camilla Colombo. Secondo il Comitato un’altra piazza era possibile e per questo motivo hanno invitato gli architetti Nicola Zema e Martina Zampogna a studiare soluzioni alternative.
La loro per esempio, presentata oggi con una serie di rendering, avrebbe mantenuto intatto l’attuale patrimonio arborio ridisegnando attorno la viabilità, con percorsi dedicati a pedoni e biciclette ai lati e i posti auto al centro. Secondo Torreggiani, invece, l’amministrazione avrebbe dovuto avere ancora più coraggio, spostando i parcheggi nelle aree dismesse della ferrovia e trasformando piazza Giovanni XXIII in un giardino con al centro una statua dedicata al papa che le dà il nome.
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