Insulti al sindaco di Gallarate: assolto anche in Appello. Non fu oltraggio

GALLARATE – Frasi sconnesse generiche e non insulti mirati a qualcuno dei presenti: assolto anche in Appello il 38enne di origine romena, con disabilità, denunciato nel settembre del 2017 per oltraggio a pubblico ufficiale e oltraggio a corpo amministrativo.

Assolto anche in Appello

Paola Monno
L’avvocato difensore Paola Monno

In secondo grado i giudici milanesi hanno confermato in toto la sentenza pronunciata dal giudice monocratico di Busto Roberto Falessi che aveva ritenuto non configurabili i reati contestati. Gli stessi giudici d’Appello hanno anche confermato completamente la linea difensiva dell’avvocato Paola Monno, che ha assistito il 38enne. «Il reato di oltraggio a pubblico ufficiale è assolutamente specifico – spiega Monno – Insulti diretti a una persona ben identificata con nome e cognome». «Nazista, fascista, Comune di m…». E ancora: «…, sei un razzista di …, sindaco di …, tutti i gallaratesi sono figli di …, bastardi, razzisti di …, voglio una carrozzina nuova, mi fate schifo». Queste alcune delle frasi pronunciate dal 38enne che, però, non hanno mai avuto un bersaglio preciso. Per semplificare: è come dire “Piove, Governo ladro”.

Insulti senza bersaglio

«Sono frasi pronunciate contro tutti e nessuno da un persona che evidentemente in quel momento aveva dei grossi problemi», spiega Monno. «Spiace – conclude il difensore – Che gli agenti del comando di polizia locale e il sindaco, che inizialmente erano intervenuti soltanto per dare una mano al mio assistito in difficoltà con la carrozzina, abbiano poi in seguito interpretato in altro modo queste esternazioni arrivate da uno stato di non lucida difficoltà e comunque mai indirizzate verso qualcuno di specifico». Ad impugnare la sentenza di primo grado era stata anche la procura che a Busto aveva chiesto una condanna a due mesi e 15 giorni.

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