Caro-bollette, scontro sulle luminarie di Natale. Serati (+Gallarate): «Da abolire»

Gallarate luminarie natale serati

GALLARATE – La decisione, annunciata lo scorso 19 settembre, di confermare lo stesso budget dello scorso anno per le luminarie di Natale ha suscitato un ampio dibattito in città. E così, «raccolti i commenti», il vicesindaco di Gallarate Rocco Longobardi (Forza Italia) ha deciso di correggere parzialmente il tiro, non soltanto trovando sponsor che paghino la corrente (decisamente più cara rispetto a dodici mesi fa), ma anche provando a risparmiare energia con una serie di azioni mirate. Ma in Commissione Attività economiche, ieri sera 3 ottobre, la lista di opposizione +Gallarate ha alzato la voce: «Sono da abolire». 

La proposta 

«E’Importante che qualcuno paghi la corrente, e va bene, ma è altrettanto importante risparmiare sull’energia», ha esordito Longobardi, convinto che l’amministrazione debba mandare un segnale contro lo spreco di energia. «Stiamo valutando di avere un albero meno illuminato, con orari ridotti (verrà spento alle 23 anziché alla una di notte) e con l’accensione posticipata all’8 dicembre anziché il 26 novembre. Crediamo di aver trovato anche qualcuno che ci paghi la spesa per l’energia. Le luci di Natale per noi ci devono essere, per illuminare la città, per i bambini, per il commercio». E per «il senso del Natale», ha aggiunto Rossella Glorioso (Lista Cassani), facendo capire che si tratta di una scelta condivisa dall’intera maggioranza. «Magari per il prossimo anno si possono trovare degli addobbi alternativi, attendiamo proposte», ha poi concluso l’intervento il vicesindaco. 

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Il dibattito

«La protocollo una proposta e sa già di cosa si tratta», ha incalzato Margherita Silvestrini (Pd), stigmatizzando il fatto di trovarsi per l’ennesima volta davanti a una scelta già compiuta («Non ci avete consultato»). Subito dopo ha preso la parola Sonia Serati (+Gallarate): «A mio avviso le luminarie dovrebbero essere abolite. In Italia usiamo il gas per produrre energia elettrica per soddisfare il fabbisogno. Il senso del Natale è un senso di fede e spiritualità, non un business commerciale. Noi dovremmo essere i primi a manifestarlo in questi termini. Siamo totalmente contrari». A margine della commissione ha aggiunto che si tratta di «uno schiaffo in faccia a tutti i commercianti che rischiano di chiudere per il caro-energia. Quei soldi diamoli ai cittadini per aiutarli a pagare le bollette». 

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