GALLARATE – A Gallarate il rebus del caro energia sulle luminarie per le feste è stato risolto al termine di una lunga riflessione. «Natale è sempre Natale e noi lo festeggeremo», annuncia il vicesindaco Rocco Longobardi (Attività produttive), confermando lo stesso budget dello scorso anno.
Ventata di austerity
Il centrodestra negli ultimi sei anni ha sempre creduto molto negli allestimenti in centro come volano per il commercio e l’accensione dell’Albero a inizio dicembre è diventata una festa di massa, uno degli appuntamenti più partecipati dell’anno. La ventata di austerity altrove ha già spinto altri Comuni a rinunciare del tutto alle luminarie, come misura economica contro il caro bollette ma anche come esempio per la cittadinanza. A Gallarate invece ha prevalso la voglia di non togliere anche il Natale in un inverno che rischia di essere molto rigido, con il gas, l’energia e l’inflazione che costringeranno molti cittadini a stringere la cinghia. Per motivi diversi appare una scelta in continuità con il Natale 2020, quando l’Albero venne comunque acceso in una piazza deserta a causa delle pesanti restrizioni allora in corso a causa del Covid. Fu un forte gesto simbolico di speranza.
Le luminarie di Gallarate
«Il budget rimane quello dell’anno scorso», conferma il vicesindaco. «Rimarrà la stessa quantità di luminarie ma troveremo il modo di farci pagare tramite sponsorizzazione il costo della corrente». Longobardi entra nel dettaglio delle cifre: «Nel 2020 avevamo a bilancio attorno ai 40mila euro di installazione, più 3-4mila euro per la corrente che quest’anno può darsi diventino 10-12mila. Sarà nostra premura risparmiare sulla parte della corrente: sicuramente come Comune non spenderemo 52mila euro». Da un punto di vista estetico, l’allestimento verrà modificato in parte: abitualmente venivano installate diverse forme di luminarie in diverse vie, mentre stavolta ci saranno sfere tridimensionali uguali in tutta la città.