Manifestazione flop a Gallarate: la piazza non risponde agli appelli anonimi

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GALLARATE – Una quasi manifestazione. Difficile trovare altra definizione per la piazza, quella di Gallarate, di questa sera, venerdì 30 ottobre. La misteriosa manifestazione contro il “Governo assassino“, così recitava il volantino diffuso attraverso Instragram e Facebook nei giorni scorsi, è rimasta tale.

La geografia della piazza

Degli organizzatori nessuna traccia: l’evento non era stato autorizzato né nessuno si è mai fatto avanti per dare una qualunque precisa identità a quel “facciamoci sentire”. Alle 20.30 di questa sera piazza Libertà si è popolata ma da Polizia di Stato, Carabinieri e agenti della Polizia locale, organizzati per fronteggiare un’eventuale protesta. La “geografia” dello spazio, cuore del centro gallaratese, contava in direzione dei portici un gruppetto di una quindicina di appartenenti all’estrema destra. Sono stati loro a scandire “Li-ber-tà, li-ber-tà” in un paio di occasioni, ma il coro è morto sul nascere.

Chi è qui per la manifestazione?

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Sulla destra della basilica, guardando alla facciata dell’edificio, un gruppetto di ragazzini che alla domanda: «Siete qui per la manifestazione?» ha risposto «No». Anche se non è escluso che qualcuno di loro possa essere “vicino” alla trentina di giovanissimi che sabato scorso, poco prima delle 23, ha insultato polizia e carabinieri (le denunce partiranno a breve).

Perdiamo la libertà per la salute

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Poco dopo le 21 un gruppetto di una decina di persone di età varia (c’era anche un bambino) è spuntato sulla piazza al grido di «Mestiere di m…a», ma anche qui l’entusiasmo si è spento davanti al semideserto e al silenzio di piazza Libertà. Nel gruppo anche Luciano, libero professionista, che ha chiesto il tesserino ai giornalisti prima di spiegare il perché del suo essere presente consapevolmente. «La veridicità di chi tiene le redini del discorso sfugge – ha spiegato – C’è una parte che non viene lasciata parlare. Ci tolgono la libertà in nome della salute. E’ la prima volta nella storia: da sempre gli uomini hanno perso la salute e anche la vita per la libertà».

Sciopero fiscale

Accanto a Luciano c’era una ex fiorista che il negozio lo ha chiuso da tempo: «Da quando è morto mio marito. Oggi io vivo con 400 euro di pensione. Non è possibile: noi dovremmo tutti fare lo sciopero fiscale». Accanto a lei il Tricolore che ha comprato proprio per esserci questa sera. E’ lo stesso Tricolore che un ciclista ha impugnato facendo qualche giro intorno alla fontana: questo, insieme a un ragazzino che verso le 22, ha attraversato in motorino la piazza a tutta velocità, è stato il momento più alto della protesta.

La piazza non risponde

Ben prima delle 23, quindi del coprifuoco, piazza Libertà si è svuotata. Chi abbia tentato di organizzare la manifestazione non si sa. Non si sa nemmeno se ci abbia creduto davvero. Ma qualora l’appuntamento gallaratese fosse da intendersi come prova generale per tastare l’umore della città è fallito miseramente. L’anonimato non aiuta: all’appello al buio la piazza non ha risposto.

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