Gallarate meno, Pd meno meno

pd meno gallarate

Il video diffuso in questo giorni dal Partito democratico racconta, secondo l’opinione dei dem, “una Gallarate meno”. Modello di comunicazione in linea con i tempi: semplicità del messaggio, utilizzo dei social, massima fruizione per gli utenti, ampia diffusione. Insomma, anche il Pd va modernizzandosi. Come sempre in questo genere di cose, la novità non è la forma ma dovrebbero essere i contenuti. E qui casca l’asino. Che cosa sostengono i piddini locali? Che il segno meno è da attribuire ad Andrea Cassani e al suo esecutivo. Semplificando: meno attenzione a tutto, dal mancato sfalcio dell’erba lungo alcune vie alla scarsa volontà di aggregare, dai negozi che abbandonano il centro storico alla piscina di Moriggia chiusa per il crollo di un controsoffitto. Per dirla in un altro modo, meno impegno amministrativo più degrado. Si può essere d’accordo oppure no con la visione negativa che i dem hanno della città. Tutto sommato l’esecutivo Cassani sinora non ha inciso sulla trasformazione in meglio di Gallarate. Ha prodotto pochino, seppure a causa di una serie di variabili che costituiscono attenuanti.  Vogliamo parlare, ad esempio, della scarsità delle risorse o del fatto, che sindaco e assessori, devono ancora acquisire un’esperienza operativa e politica che si realizzerà solo col tempo, magari picchiando prima il muso a scopo istruttivo. Per non dire del clima che si respira nell’alleanza di centrodestra, dentro la quale le fibrillazioni di alcuni finiscono per disorientare tutti, benché nessuno, tanto meno l’irrequieta Forza Italia, abbia oggi il coraggio e la convenienza politica per buttare all’aria la baracca. Tutte attenuanti, attenzione, che non costituiscono una giustificazione, ma che hanno il loro peso. Detto questo, il traccheggio di Palazzo Borghi sulle partite più grosse ha un merito: non genera danni. Gli stessi che invece ha inanellato il centrosinistra durante il suo mandato. Potremmo dilungarci a lungo sugli insuccessi, ricordando che il degrado non è di oggi ma è datato e, per quanto possiamo ricordare, la giunta di Edoardo Guenzani non l’ha mai risolto. Di più, o non di meno, ha perso per deliberata e sciagurata scelta la riqualificazione di Palazzo Minoletti: progetto e finanziamenti pronti per trasformalo nella sede della biblioteca. Motivazione dello stop: la dislocazione su più piani sarebbe risultata poco funzionale per una biblioteca. Come se non esistessero gli ascensori. La verità è un’altra: il centrosinistra ha cancellato l’opera per non attribuirne il merito ai predecessori.  Il capolavoro, la sinistra l’ha compiuto con l’ex municipalizzata. Ereditata, ne diamo atto, in disastrate condizioni economiche (il centrodestra pensava di gestire la gallina dalle uova d’oro, ed ha scarrocciato), ma invece di rimboccarsi le maniche per risanarla, il Pd ha preso una facile scorciatoia, dando il via allo smantellamento. Tra l’altro, svendendo l’unico ramo che produceva utili, quello del gas. E aprendo nel contempo uno scellerato contenzioso milionario di rivalsa sui vecchi amministratori, che finirà contro un muro. E obbligherà il Comune a rimetterci altri soldi pubblici. Potremmo anche sbagliarci, ma da come si é indirizzata la faccenda lo sbocco pare proprio essere il nulla di fatto. E un ulteriore spreco. Ci fermiamo, perché di segni meno la sinistra se ne porta sul groppone parecchi. Gli ultimi sono da riferire ai pessimi risultati delle elezioni amministrative. Se i dem pensano davvero che le erbacce sui marciapiedi penalizzino Andrea Cassani, o vivono tra le nuove o davvero non hanno capito un’acca di quanto sta loro accadendo.

Pd meno gallarate – MALPENSA24