A Gallarate una mostra fotografica dedicata a donne vittime di attacchi con l’acido

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GALLARATE – Dal primo al 22 maggio nell’ambito del decimo festival fotografico europeo, Silvia Alessi porta al Civico 3 in via Pretura a Gallarate “Skin project”. Si tratta di un racconto per immagini della pelle in India, realizzato nel 2017 a Delhi, Agra, Bhopal e Mumbai. In mostra foto dedicate alle donne vittime di attacchi con l’acido e alle donne oggetto di emarginazione a causa della loro pelle albina. L’inaugurazione si terrà il primo maggio alle 17.

Il progetto 

Spiega l’autrice: «Il progetto nasce quando casualmente mi imbatto – su Instagram – nella foto di una ragazzina albina, di nome Namira, in un treno suburbano di Mumbai. Da qui, senza ulteriori informazioni, mi butto nell’impresa di cercare una persona di cui conosco solo il nome in una città da 21 milioni di abitanti. Gli albini possiedono un grande fascino visivo, una bellezza particolare, però in molti paesi sono emarginati, vittime di pregiudizi e di scherno, a causa della loro pelle, e non sono facili da avvicinare. Sono timidi e diffidenti, le donne sono tormentate dalla paura di non riuscire a sposarsi. Questo destino di emarginazione colpisce anche le donne vittime di una forma di violenza particolarmente odiosa, molto diffusa nella subcultura indiana: l’attacco con l’acido». 
Spesso per motivi futili, le donne vengono in questo modo punite da persone conosciute (quasi mai da sconosciuti): sfregiate per sempre, quasi uccise, e reiette dalla società. La loro pelle viene sciolta, e se non si interviene in tempo, arrivano a perdere la vista e l’udito. Qualche passo in avanti è stato fatto negli anni per cercare di arginare il fenomeno, ma ancora rimane diffuso, a causa della facilità con cui si reperiscono negli empori gli acidi, della sensazione di impunità da parte dei carnefici, e della condizione di sostanziale inferiorità della donna. Ora, diverse donne che hanno subito l’attacco e che ne porteranno per sempre i segni sulla pelle vogliono alzare la voce e farsi sentire. Sono le cosiddette combattenti, testimoni che parlano e si mostrano al pubblico girando il paese per raccontare la loro storia. Non vogliono essere chiamate vittime, piuttosto sopravvissute. 

Chi è Silvia Alessi 

Silvia Alessi (Bergamo, 1975) è hair stylist e make up artist. Ha cominciato a interessarsi di fotografia di reportage attraverso i viaggi che ha compiuto in gran parte dell’Asia a partire dal 2004. Le esperienze che l’hanno segnata di più sono state quelle in Arunachal Pradesh (India), in West Papua (Indonesia) e nel Pamir (Afghanistan). Parallelamente alla passione per i viaggi ha sviluppato anche l’interesse per una fotografia che le permettesse di esprimersi al massimo della creatività ma che le consentisse anche di raccontare storie vere meritevoli di essere raccontate, fondendo espressione artistica e reportage. Così sono nati i suoi primi veri e propri progetti: Skin Project realizzato in India nel 2017; Beyond The Line, realizzato nel Kurdistan iracheno nel 2018, dove ha ritratto in una caserma un ragazzo vestito da sposa con una squadra di soldatesse peshmerga; Metamorfosi e Follia, realizzato in Giappone nel 2019, dove ha ritratto alcune irrisolte questioni sociali di questo Paese utilizzando come espediente narrativo la danza Butoh e le sue trasformazioni. Alcuni suoi lavori sono stati pubblicati su riviste o giornali come Creative Image (India), Vredes Magazine (Olanda), Fit For Fun (Germania), The Guardian, The Daily Mail (Regno Unito). Dei suoi progetti si è occupata anche BBC World con un articolo apparso sulle diverse piattaforme del network.

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