Gallarate, indagine tangenti: Paolo Orrigoni indagato per corruzione

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GALLARATE – «Pagò una mazzetta da 50 mila euro». Indagato mister Tigros: Paolo Orrigoni, a capo di un impero della grande distribuzione, ex candidato leghista alla carica di sindaco di Varese nell’ultima tornata elettorale, è formalmente accusato di corruzione. La vicenda contestata riguarda l’ormai famosa area di via Torino/via Cadore a Gallarate che compare nell’inchiesta Mensa dei poveri, che ha annullato Forza Italia in Lombardia portando all’arresto del plenipotenziario di Fi in provincia di Varese Nino Caianiello.

L’iscrizione dopo l’interrogatorio di Tonetti

L’iscrizione nel registro degli indagati per l’uomo che guida un’azienda con circa 2.500 dipendenti e supermercati diffusi nelle province di Varese e Milano, sarebbe arrivata dopo la decisione di Pier Tonetti, imprenditore gallaratese, colpito da misura di custodia cautelare ai domiciliari settimana scorsa, quando la bufera iniziò, di rispondere alle domande dei magistrati. Secondo Cesare Cicorella, legale di Tonetti l’assistito non avrebbe fatto alcuna ammissione, ma anzi si sarebbe difeso: «Non avevamo bisogno di nulla». Orrigoni viene citato nell’ordinanza che ha portato all’esecuzione di 28 arresti (complessivamente le misure eseguite sono state 43) proprio in relazione a un affare in essere con Tonetti. Ovvero il preliminare di vendita dell’area di via Torino/via Cadore dove realizzare un nuovo Tigros a Gallarate. L’area è di proprietà di una società riconducibile a Tonetti. I magistrati contestano a Tonetti che un progetto del valore di 50mila euro, da lui affidato a un piccolo studio di ingegneria, mascherasse in realtá una tangente di Tonetti destinata a chi glielo aveva indicato, e cioé al coordinatore di Forza Italia a Gallarate e consigliere di amministrazione della consorziata dei rifiuti di 27 comuni «Accam spa», Alberto Bilardo, fedelissimo di Caianiello e a sua volta sottoposto a misura di custodia cautelare. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, però, Tonetti avrebbe pagato quella che per gli inquirenti è una mazzetta per ottenere il cambio di destinazione dell’area e dar via al progetto a titolo di anticipo proprio per conto di mister Tigros, ovvero Paolo Orrigoni.

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