La Gdf di Gallarate chiude quattro Partite Iva “dormienti”. Anche mafiosi tra gli intestatari

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GALLARATE – I Finanzieri del Comando Provinciale di Varese hanno svolto un’attività di polizia economico-finanziaria volta alla prevenzione e al contrasto dell’uso illecito di partite Iva “dormienti” esistenti nel territorio della provincia di Varese. L’intervento si è concluso con l’adozione di appositi provvedimenti dell’Agenzia dell’Entrate di cessazione di 4 partite iva fittiziamente impiegate nella gestione di parcheggi e autorimesse, confezionamento di generi alimentari, riparazioni meccaniche di autoveicoli e commercio all’ingrosso di imballaggi. Erano intestati a persone plurindiziate e anche condannate per gravi reati. 

Le indagini 

L’attività eseguita dai militari della Compagnia di Gallarate trae origine da una metodologia sviluppata dal Comando Provinciale Varese relativa al monitoraggio e controllo di società formalmente operanti sul territorio riconducibili a soggetti gravati da numerosi precedenti penali, quali associazione di tipo mafioso, produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti, evasione, estorsione, autoriciclaggio, truffa, ricettazione, possesso e fabbricazione di documenti falsi e turbata libertà degli incanti.
I sopralluoghi effettuati presso le sedi legali e il luogo di esercizio dichiarati hanno consentito di accertare in primo luogo l’assenza di qualsiasi struttura adibita all’attività imprenditoriale. Gli ulteriori approfondimenti esperiti hanno evidenziato che le società e i rappresentanti legali non erano titolari di alcun contratto di locazione nei luoghi presso cui sarebbero state dichiarate le sedi né altrove, l’assenza di personale assunto, di utenze attive.

Società fantasma

L’incrocio delle informazioni contenute nelle banche dati in uso al Corpo e della fatturazione elettronica obbligatoria ha consentito di accertare che le società non erano abilitate nemmeno ad effettuare commercio via internet e che tantomeno avevano concluso alcuna operazione commerciale.
Da riscontri eseguiti all’ufficio Suap (Sportelli unici delle attività produttive) dei Comuni di domicilio fiscale le società risultavano “inattive”.
Le partite Iva su cui si sono focalizzate le investigazioni risultavano, dunque, in parte riconducibili a società “inattive” o cosiddette “dormienti” in quanto rivelavano l’inesistenza di qualsiasi attività economica nelle tre annualità precedenti oppure a società di recente costituzione per le quali non erano stati forniti dati esatti ai fini della loro corretta individuazione.

La procedura di chiusura

Pertanto, all’esito delle attività svolte, è stata avanzata apposita istanza all’Ufficio dell’Agenzia Delle Entrate Direzione Provinciale di Varese al fine di avviare la procedura di chiusura, ex articolo 35, comma 15- bis e quinquies D.P.R. n. 633/1972, modificato dall’articolo 7-quater del D.L. n. 193/2016 delle partite iva.
L’odierna operazione, sviluppata facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria, testimonia la costante azione della Guardia di Finanza finalizzata non solo alla repressione ma anche alla prevenzione dei fenomeni di frode in materia di iva nazionale e comunitaria, attraverso la cessazione delle partite iva di società inattive al fine di impedirne un qualsiasi utilizzo in potenziali future attività fraudolente.

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