GALLARATE – «Se i cittadini di Gallarate scenderanno in piazza con noi siamo pronti a fare come nel 2007 in piazza Risorgimento». E’ una rappresentanza del comitato Salviamo gli alberi di Gallarate quella che alle 18 di oggi ha “presidiato” piazza Giovanni XXIII contro l’abbattimento di alcuni alberi previsto dal progetto di riqualificazione varato dalla giunta guidata dal sindaco Andrea Cassani.
La petizione online
Questa sera i rappresentanti del comitato hanno affisso dei cartelli agli alberi designati per essere eliminati: «L’amministrazione dice che sono 8, ma noi ne contiamo nove – spiega Filiberto Zago, uno dei portavoce – E’ previsto infatti lo spostamento di un nono albero ma a progetto non è indicato dove e dubitiamo possa sopravvivere». Il Comune, che sul punto ha vinto un ricorso al Tar lo scorso 4 febbraio, indica come malate le piante in questione. «Per i nostri agronomi sono sane – aggiunge Zago – E saranno sostituite da piante piccole che porteranno meno ossigeno e frescura alla piazza». Il comitato ha lanciato anche la petizione “Salviamo gli alberi di piazza Giovanni XXIII” su change.org. e questa sera ha volantinato per sensibilizzare i pendolari in stazione.
Cittadini scendete in piazza
Domani, mercoledì 23 febbraio, la ditta vincitrice dell’appalto inizierà a cantierare una parte della piazza. «Ipotizziamo inizieranno dalle potature – spiega Zago – I lavori veri e propri dovrebbero iniziare il 15 marzo. C’è però un’udienza fissata davanti al Tar il 15 luglio dove il giudizio sul progetto potrebbe non essere positivo. Noi continueremo ad opporci in ogni modo». E alla domanda: domani sarete presenti? Zago risponde: «Ci stiamo organizzando. Di certo continueremo a opporci per tutelare gli alberi. Anzi – sottolinea – se i cittadini gallaratesi saranno al nostro fianco siamo pronti a fare come in piazza Risorgimento nel 2007 quando entrammo nell’area cantierata tenendo in scacco l’intervento per cinque giorni. Gallaratesi fatevi avanti».
Parte il cantiere di piazza Giovanni XXIII a Gallarate: presidio degli ambientalisti