Gallarate, ricorso per piazza della stazione: il Comune stravince al Tar

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GALLARATE – Il Tribunale Amministrativo Regionale (sezione Quarta) ha respinto l’istanza cautelare richiesta dal comitato “Salviamo gli alberi di Gallarate” in quanto «Non ricorrono i presupposti per la su concessione». Nessuna ulteriore sospensiva, dunque, in relazione all’abbattimento di alcuni alberi nell’ambito del piano di riqualificazione di piazza Giovanni XXIII.

La soddisfazione del sindaco

«Sono ovviamente contento della sentenza che dà ragione su tutta la linea all’amministrazione comunale – commenta il sindaco Andrea Cassani – Nell’ordinanza si fa presente che la valutazione del operata dal Comune “non pare irragionevole né viziata da travisamenti“, quindi è ovviamente ragionevole. Si dà atto che il Comune si è uniformato alle indicazioni della Commissione Paesaggio e alle prescrizioni vincolanti della Soprintendenza». E ancora, si legge nell’ordinanza, che non emergono violazioni legislative e regolamentari evocate dai ricorrenti «E soprattutto che il fatto di tagliare gli alberi malati appare “coerente” – aggiunge il primo cittadino – Quindi ragione piena su tutta la linea. Si va secondo me ben oltre il merito della sospensiva anche se l’udienza pubblica è stata fissata al 15 luglio 2021 data in cui ci sarà già la nuova piazza con grande piacere mio e dei cittadini gallaratesi e purtroppo non di questi politicanti ricorrenti».

Dovrebbero pagare tutte le spese

Cassani conclude: «Politicanti perché è gente che fa politica e visto che è gente che non è riuscita a farsi eleggere nelle fila dei partiti di sinistra lo fa attraverso ricorsi al Tar. Sono quindi molto contento, mi spiace solo che abbia compensato le spese il Tar. Nel senso che queste persone avendo causato un danno ai cittadini gallaratesi dovrebbero pagare oltre ai propri legali anche quelli dell’amministrazione comunale perché con il loro atteggiamento pretestuoso nei nostri confronti per fare politica hanno causato un danno che è quello del costo degli avvocati. Quindi si mettessero le mani nel portafoglio e tirassero fuori anche per pagare le spese legali dovute al loro atteggiamento».

Gallarate, il Tar proroga la sospensiva per il taglio degli alberi in piazza stazione

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