Busto, M5S insiste su Amanda Ferrario: «No alle primarie, sì al confronto col PD»

Luigi Genoni, Cinque stelle Busto

BUSTO ARSIZIO – «Le primarie? Le escludiamo. Ma siamo aperti ad una discussione seria su quale sia il candidato più qualificato per cambiare la città. Se pensano che Maggioni sia più esperto e più capace, ce lo dicano». Così Luigi Genoni, capogruppo del Movimento Cinque Stelle di Busto Arsizio, chiude la porta all’ipotesi delle primarie per riportare in auge la coalizione con il PD. Senza però chiudere al confronto con i Dem. Anche se, rimarca l’esponente pentastellato, «il candidato lo hanno scelto in 12 nel direttivo del PD. Ma saranno gli elettori a decidere chi vogliono come sindaco».

«Un candidato sindaco tecnico»

I toni a sinistra, dopo l’uno-due che nel giro di pochi giorni ha messo in campo i due candidati sindaco la preside dell’ITE Tosi Amanda Ferrario (per la coalizione M5S-Verdi-Sinistra Italiana) e il presidente dell’Auser Maurizio Maggioni (indicato dal PD), sono quelli di un derby già infuocato. E dal Movimento Cinque Stelle arriva la conferma della volontà di puntare sulla preside Ferrario: «Abbiamo scelto un candidato tecnico, con un curriculum che ne prova le capacità – sottolinea il capogruppo pentastellato Luigi Genoni – un candidato che proviene dalla società civile (non civico che secondo me è un termine da abolire) e che ha esperienza amministrativa, visto che fa la dirigente nella pubblica amministrazione e ha seguito dei bandi europei, ad esempio. Vogliamo un sindaco operativo, che sa di cosa parla quando si confronta con la macchina comunale. Un trait d’union inedito, tra le istanze delle forze politiche e la gestione da portare avanti».

La scelta del candidato

Insiste Genoni: «Abbiamo proposto un candidato super partes, ragionando su un programma per cambiare e dare una svolta alla città, una ventata diversa. Il Pd invece gioca, perché negavano i nomi che già circolavano sulla stampa quando noi fin da subito dicevamo che avremmo valutato un candidato che non rappresentasse le forze politiche. Noi abbiamo proposto una candidatura pensando ai cittadini e non ai loro giochi interni, che non ci interessano. E credo che anche al loro interno ci sia dello scontento per questa scelta, perché 12 persone del direttivo PD hanno preso la briga di decidere una persona fosse più idonea dell’altra».

«Primarie no, confronto sì»

Ora però i candidati in campo sono due e c’è da capire se ci sono spazi di trattativa per riformare una coalizione unita, perché i toni non sono proprio concilianti: «Le primarie le escludiamo» afferma Genoni, visto che l’idea dei 5 Stelle era di selezionare il candidato nel solco di «una valutazione tecnica, in base alla professionalità e al perimetro dell’accordo di programma». Ma il confronto non è escluso: «Siamo aperti ad una discussione seria – ribadisce il capogruppo Luigi Genoni, in linea con l’apertura di Amanda Ferrario – ci dicano se Maggioni è più qualificato per fare il sindaco. Non stiamo facendo le scarpe al PD, ma devono prendere coscienza di cosa vogliono fare i loro elettori. Noi pensiamo che Busto non abbia bisogno di un uomo di relazioni che va a bruciare la Giöbia o a guidare il carro di Carnevale, ma di un sindaco che è in ufficio a guardare i progetti insieme ai funzionari».

La risposta alla PD Verga

Non si placa nemmeno il botta e risposta con il PD, dopo che la capogruppo Dem Valentina Verga ha messo i puntini sulle “i” sulla paternità politica dell’opposizione alla proposta di rivoluzione delle farmacie fatta da Agesp Attività Strumentali. Questa la replica del Movimento Cinque Stelle di Busto Arsizio:

A seguito delle dichiarazioni di Valentina Verga che rimarca come successo del proprio partito il cambiamento di rotta di Agesp sulle farmacie, non possiamo che essere dispiaciuti per come il PD continui a tenerci come unico bersaglio, anziché capire quali sono i veri avversari; per mesi abbiamo cercato con loro un punto di mediazione per concentrarci sulle cose concrete da fare e per costruire un’alternativa credibile alla destra che governa da 30 anni, senza ricevere una proposta degna di nota.
Sul tema farmacie, per amor di verità, ci teniamo a ricordare agli amici del Partito Democratico che abbiamo detto che se Agesp ha cambiato idea  è “anche” merito nostro, non “esclusivo” merito nostro.
Già il 21 dicembre scorso siamo usciti, in risposta ad Agesp, con un comunicato stampa sulle farmacie, corredato da uno studio approfondito sui numeri e la dislocazione degli esercizi che mostrava come tutte fossero indispensabili per completare l’offerta su tutti i rioni della città e la necessità delle stesse come servizio prima ancora che attività a scopo di lucro.  Abbiamo anche ribadito la che redditività non fosse un vero problema e che fossimo nel giusto è dimostrato dal fatto che Agesp, nelle recenti parole del suo amministratore, non ne ha più fatto menzione. La mozione di Valentina Verga, che risulta depositata anch’essa il 21 dicembre, è stata discussa in commissione quasi un mese dopo.
Nessuno vuole prendersi il merito in toto e se tutte le iniziative delle opposizioni, in modo indipendente, sono servite a far cambiare idea ad Agesp è una vittoria della cittadinanza.
Semplicemente volevamo che Agesp tornasse sui suoi passi e ci siamo riusciti. Siamo pronti a votare la mozione del PD in Consiglio comunale, siamo pronti a dare il nostro contributo per migliorare la politica di questa città, come facciamo da sempre.

Derby a sinistra sulla candidatura. Maggioni: «Sì al confronto con Ferrario»

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